lunedì 15 ottobre 2012

"LO SPIRITO SANTO" GV 14,25-31


 


3 commenti:

  1. FAUSTI – Chi non ama Gesù, non osserva le Sue Parole.
    Per questo ignora il Figlio, inviato dal Padre, per rivelare il Suo Amore per noi.
    Il periodo in cui Egli ha dimorato presso di noi è il centro e il culmine del tempo.
    Mediante l'annuncio del Vangelo, ogni tempo accede a quel tempo , nel quale Dio si rivela in modo definitivo e normativo.
    Lo Spirito d'Amore ci insegnerà e imprimerà nel cuore il Figlio.
    Dio, che prima era con noi nella Legge e poi presso di noi nella carne del Figlio,sarà in noi con il Suo Spirito. Lo Spirito Santo , che è amore, ci farà comprendere tutto ciò che il Figlio ci ha detto.
    L'amore, come fa capire, così fa ri.cordare, portare nel cuore,tutto ciò che Gesù ha detto,
    perchè possiamo viverne.
    Gesù ha detto e dato tutto. Lo Spirito Santo non aggiungerà nulla a quanto Egli ha rivelato e donato ; farà invece entrare sempre più profondamente in noi il mistero del Figlio e del Padre , con un amore che fa conoscere e una conoscenza che fa amare.
    La pace è il dono che contiene ogni altro dono.
    La pace è solo di chi ha trovato ciò che cerca e ottenuto ciò che desidera.
    Gesù, andandosene, ci lascia la pace, ci dà la Sua pace, è la pace messianica, pienezza di ogni benedizione.
    La pace per il mondo è l'intervallo tra due guerre. Dura fino a quando il vincitore può imporsi e il vinto non può ribellarsi.
    E' la pax romana, frutto delle armi, che il mondo conosce da sempre , e pare che ancora non ne conosca una diversa.

    Non è questa la pace che Gesù ci lascia. Ma non è neppure la pace dello stoico, che resta impavido anche se il mondo gli crolla addosso.
    Non è neppure quella pax perniciosa di chi vive tranquillamente da schiavo dell'egoismo, proprio o altrui.
    La pace di Gesù nasce da un amore più forte della morte ; è la pace del Crocifisso Risorto, che ci rende concittadini dei Santi e familiari di Dio.
    L'andarsene di Gesù non lascia un vuoto pieno di paura e di scoraggiamento ; è infatti il Suo essere per sempre in noi con il Suo Amore.“Me ne vado e vengo da voi”:Gesù di nuovo tranquillizza i suoi , dicendo che il Suo andarsene è un venire a noi in modo nuovo.
    Chi ama Gesù , gioisce del Suo ritorno al Padre .
    Vede la Croce come compimento dell'Amore.Gesù entra nella tenebra per illuminarla . Dona la vita a chi gliela ruba.
    Così “il mondo” che lo rifiuta perché non l'ha visto né conosciuto, può finalmente conoscere quanto Dio lo ama ed essere attirato a Lui.
    Il comando del Padre per il Figlio è esporre, disporre e deporre la vita a favore dei fratelli .Gesù lo dice : “nessuno la toglie da me, ma io la depongo da me stesso . Ho il potere di deporla e ho il potere di prenderla di nuovo.Questo comando presi dal Padre mio”(10,18).
    La croce, ormai imminente, è azione libera del Figlio , che compie il comando d'amore del Padre e rivela la gloria di Dio.
    “Destatevi, andiamo da qui” sono le stesse parole che Gesù dice prima di essere arrestato (Marco14,42).
    Il Signore dice ai discepoli di destarsi . Attraverso il comando dell'amore, li associa al Suo andarsene da questo mondo al Padre.
    Con queste parole il discorso di Gesù esce simbolicamente da Cenacolo e si proietta fuori ,nello spazio e nel tempo. Si rivolge alla comunità futura che, come tralcio unito alla vite, prolungherà nel mondo la presenza feconda del suo Signore.
    “Il Padre è più grande di me” : il Figlio e il Padre sono uguali . Il Padre è più grande in due sensi : primo perché è l'origine del Figlio, secondo perché chi ama considera l'amato più di sé.
    Qui, essendo il Figlio che parla, afferma la grandezza del Padre.
    La parola di Gesù anticipa l'evento perché, quando avverrà, possiamo leggerlo alla sua luce.
    Allora crederemo che Lui è il Signore della storia : sa ciò che fa e fa ciò che sa , dirigendo tutto secondo il Suo Amore per noi. (Ez 33,33).

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  2. Antifona
    Lodate il nostro Dio,
    voi che lo temete, piccoli e grandi,
    perché si è compiuta la salvezza,
    la forza e il regno del nostro Dio
    e la potenza del suo Cristo. Alleluia. (Cf. Ap 19,5; 12,10)

    Colletta
    O Padre, che nella risurrezione di Cristo tuo Figlio
    ci rendi creature nuove per la vita eterna,
    dona a noi, tuo popolo, di perseverare nella fede e nella speranza,
    perché non dubitiamo che si compiano le tue promesse.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.


    Prima Lettura
    Riferirono alla Chiesa quello che Dio aveva fatto per mezzo loro.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 14,19-28

    In quei giorni, giunsero [a Listra] da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i quali persuasero la folla. Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli si alzò ed entrò in città. Il giorno dopo partì con Bàrnaba alla volta di Derbe.
    Dopo aver annunciato il Vangelo a quella città e aver fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché - dicevano - dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto.
    Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l'opera che avevano compiuto.
    Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede. E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 144 (145)

    R. I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno.
    Oppure:
    R. Alleluia, alleluia, alleluia.

    Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
    e ti benedicano i tuoi fedeli.
    Dicano la gloria del tuo regno
    e parlino della tua potenza. R.

    Per far conoscere agli uomini le tue imprese
    e la splendida gloria del tuo regno.
    Il tuo regno è un regno eterno,
    il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. R.

    Canti la mia bocca la lode del Signore
    e benedica ogni vivente il suo santo nome,
    in eterno e per sempre. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Cristo doveva patire e risorgere dai morti,
    ed entrare così nella sua gloria. (Cf. Lc 24,46.26)

    Alleluia.

    Vangelo
    Vi do la mia pace.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 14,27-31a

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
    «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
    Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
    Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

    Parola del Signore.

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    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      Che cos’è questa pace che il mondo non conosce e il Signore ci dona? Questa pace è lo Spirito Santo, lo stesso Spirito di Gesù. È la presenza di Dio in noi, è “la forza di pace” di Dio. È Lui, lo Spirito Santo, che disarma il cuore e lo riempie di serenità. È Lui, lo Spirito Santo, che scioglie le rigidità e spegne le tentazioni di aggredire gli altri. È Lui, lo Spirito Santo, a ricordarci che accanto a noi ci sono fratelli e sorelle, non ostacoli e avversari. È Lui, lo Spirito Santo, che ci dà la forza di perdonare, di ricominciare, di ripartire, perché con le nostre forze non possiamo. Ed è con Lui, con lo Spirito Santo, che si diventa uomini e donne di pace. Cari fratelli e sorelle, nessun peccato, nessun fallimento, nessun rancore deve scoraggiarci dal domandare con insistenza il dono dello Spirito Santo che ci dà la pace. Più sentiamo che il cuore è agitato, più avvertiamo dentro di noi nervosismo, insofferenza, rabbia, più dobbiamo chiedere al Signore lo Spirito della pace. Impariamo a dire ogni giorno: “Signore, dammi la tua pace, dammi lo Spirito Santo”. (Regina Caeli, 22 maggio 2022)

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