lunedì 7 maggio 2012

I PRIMI DISCEPOLI Gv 1, 42 - 51



3 commenti:

  1. Antifona
    In principio e prima dei secoli il Verbo era Dio:
    egli stesso si degnò di nascere Salvatore del mondo. (Cf. Gv 1,1)



    Colletta
    O Padre, che nella nascita del tuo Figlio unigenito
    hai dato mirabile principio
    alla redenzione del tuo popolo,
    rafforza la nostra fede,
    perché, guidati da Cristo,
    giungiamo al premio della gloria promessa.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.



    Prima Lettura
    Noi siamo passati dalla morte alla vita perché amiamo i fratelli.
    Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
    1Gv 3,11-21

    Figlioli, questo è il messaggio che avete udito da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Non come Caino, che era dal Maligno e uccise suo fratello. E per quale motivo l'uccise? Perché le sue opere erano malvagie, mentre quelle di suo fratello erano giuste.
    Non meravigliatevi, fratelli, se il mondo vi odia. Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. Chiunque odia il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida ha più la vita eterna che dimora in lui.
    In questo abbiamo conosciuto l'amore, nel fatto che egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l'amore di Dio? Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.
    In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 99 (98)
    R. Acclamate il Signore, voi tutti della terra.
    Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
    servite il Signore nella gioia,
    presentatevi a lui con esultanza. R.

    Riconoscete che solo il Signore è Dio:
    egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
    suo popolo e gregge del suo pascolo. R.

    Varcate le sue porte con inni di grazie,
    i suoi atri con canti di lode,
    lodatelo, benedite il suo nome. R.

    Perché buono è il Signore,
    il suo amore è per sempre,
    la sua fedeltà di generazione in generazione. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Un giorno santo è spuntato per noi:
    venite, popoli, adorate il Signore,
    oggi una grande luce è discesa sulla terra.

    Alleluia.

    Vangelo
    Tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 1,43-51

    In quel tempo, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro.
    Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
    Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l'albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l'albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
    Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo».

    Parola del Signore


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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE


    Il Signore fa tornare sempre al primo incontro, al primo momento nel quale Lui ci ha guardato, ci ha parlato e ha fatto nascere dentro di noi la voglia di seguirlo. Questa è una grazia da chiedere al Signore, perché noi nella vita sempre avremo questa tentazione di allontanarci perché vediamo un’altra cosa: “Ma quello andrà bene, ma quell’idea è buona...”. (…) La grazia di tornare sempre alla prima chiamata, al primo momento: (…) non dimenticare, non dimenticare la mia storia, quando Gesù mi ha guardato con amore e mi ha detto: “Questa è la tua strada”. (Omelia Santa Marta, 27 aprile 2020)

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  3. FAUSTI - Il lettore è fatto partecipe di questo dialogo, per fare pure lui l'esperienza della Parola che lo chiama e lo conduce, passo dopo passo, a vedere la Sua dimora e a stare di casa con lei.
    Inizia così il cammino del discepolo Giovanni, che lo porterà a posare il capo sopra il petto del Maestro (13,23-35) , per cogliere il mistero di Dio e dell'uomo.
    Nella successione degli incontri l'evangelista presenta una sintesi graduale di chi è Gesù.
    Gesù è l'Agnello di Dio, il Maestro, il Messia, il Figlio di Dio, il re d'Israele, il misterioso Figlio dell'uomo nel quale cielo e terra si incontrano.
    Filippo riceve da Gesù l'invito a seguirlo, a differenza dei precedenti che già Lo cercavano.
    Ogni vocazione è diversa secondo la situazione, ma uguale nella destinazione.
    Andrea e Filippo sono spesso affiancati nella lista dei dodici (At 1,13). Ambedue intervengono , di seguito o insieme, nell'episodio dei pani e nella richiesta a favore dei greci (6,5-9 ; 12,22).
    Andrea e Filippo sono amici dello stesso paese.
    Qualcuno ritiene che Filippo sia il secondo dei due che hanno udito Giovanni e hanno dimorato presso Gesù. Solo più tardi, in un secondo incontro, avrebbe superato le perplessità e si sarebbe deciso a seguirlo. Come sempre, anche qui la vocazione è segnata dall'incontro con chi ha già incontrato il Signore. Natanaele non appare nella lista dei dodici. Può essere identificato con Bartolomeo. A nome degli altri tre , Filippo comunica la sua scoperta : ha visto Gesù di Nazaret – il Figlio di Giuseppe che noi sappiamo dal prologo essere in realtà Figlio di Dio – Colui del quale la Scrittura parla .
    Come può il Messia essere così ordinario e comune, uguale ad ogni carne? Gesù guarda dentro Natanaele . Lo vede e lo conosce , senza che nessuno gli abbia parlato di lui. Gesù fa di Natanaele l'elogio del giusto, che cammina secondo la Parola del Signore.
    In Mosè e nei profeti è nascosto ben più di quanto Natanaele ha intravisto : la carne di Gesù fa vedere la Gloria del Figlio unigenito.
    Gesù è il Figlio dell'uomo sul quale si apre il cielo (is 63,19), come nel Battesimo (Mc 1,10) ; su di Lui scende e dimora lo Spirito. E' un richiamo alla visione di Giacobbe che vede angeli salire e scendere su di Lui a Betel (Gen 28,12) e scopre che questo luogo è tremendo : è la porta del cielo.
    L'alleanza con Dio , che Giacobbe avvertiva minacciata, è ristabilita e donata pienamente nel Figlio dell'uomo : Lui sarà il Nuovo Tempio, la Porta tra Dio e l'uomo, comunione tra i due. Egli infatti , la Parola diventata carne, è la dimora di Dio tra gli uomini e di ogni uomo in Dio. Con Lui, vera scala di Giacobbe, è definitivamente aperto il cielo. Dio comunica con l'uomo e l'uomo con Dio.

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