lunedì 7 maggio 2012

"VENITE E VEDRETE " Gv 1,35-42




4 commenti:

  1. Antifona
    Il popolo che camminava nelle tenebre
    ha visto una grande luce;
    su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. (Is 9,1)



    Colletta
    Dio onnipotente,
    il Salvatore che è venuto come luce nuova
    per la redenzione del mondo
    sorga per rinnovare sempre i nostri cuori.
    Egli è Dio, e vive e regna con te.

    Prima Lettura
    Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato.
    Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
    1Gv 3,7-10

    Figlioli, nessuno v'inganni. Chi pratica la giustizia è giusto com'egli [Gesù] è giusto. Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore. Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in lui, e non può peccare perché è stato generato da Dio. In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il suo fratello.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 97 (98)
    R. Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.
    Oppure:
    Gloria nei cieli e gioia sulla terra.
    Cantate al Signore un canto nuovo,
    perché ha compiuto meraviglie.
    Gli ha dato vittoria la sua destra
    e il suo braccio santo. R.

    Risuoni il mare e quanto racchiude,
    il mondo e i suoi abitanti.
    I fiumi battano le mani,
    esultino insieme le montagne. R.

    Davanti al Signore che viene a giudicare la terra:
    giudicherà il mondo con giustizia
    e i popoli con rettitudine. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi
    aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti,
    ultimamente, in questi giorni,
    ha parlato a noi per mezzo del Figlio. (Ef 1,1-2)

    Alleluia.

    Vangelo
    Abbiamo trovato il Messia.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 1,35-42

    In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì che, tradotto, significa maestro, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia», che si traduce Cristo, e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa», che significa Pietro.

    Parola del Signore.

    Parole del Santo Padre

    In questa ricerca è fondamentale il ruolo di un vero testimone, di una persona che per prima ha fatto il cammino e ha incontrato il Signore. Nel Vangelo, Giovanni il Battista è questo testimone. Per questo può orientare i discepoli verso Gesù, che li coinvolge in una nuova esperienza dicendo: «Venite e vedrete» (v. 39). E quei due non potranno più dimenticare la bellezza di quell’incontro, al punto che l’evangelista ne annota persino l’ora: «Erano circa le quattro del pomeriggio» (ibid.). Soltanto un incontro personale con Gesù genera un cammino di fede e di discepolato. Potremmo fare tante esperienze, realizzare molte cose, stabilire rapporti con tante persone, ma solo l’appuntamento con Gesù, in quell’ora che Dio conosce, può dare senso pieno alla nostra vita e rendere fecondi i nostri progetti e le nostre iniziative. (Angelus, 14 gennaio 2018)

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  2. FAUSTI – Il luogo di partenza della testimonianza è Betania, al di là del Giordano, dove si riceve il Battesimo di Giovanni: il luogo della verità dell'uomo è anche il luogo d'incontro con il Signore. Due discepoli : uno è Andrea , l'altro, anonimo, è per lo più identificato con Giovanni “il discepolo che Gesù amava”.
    Gesù incomincia il suo cammino che, da oltre il Giordano, porta a Gerusalemme. In questo cammino si rivela : “ la verità si fa via per condurci alla vita".
    Il Battista, uomo dell'attesa, è il solo in grado di vederla e indicarla ad altri. L'altro non può mai essere prodotto del nostro fare : è sempre grazia di un incontro, ritrovamento o scoperta di uno che si manifesta. Chi dimora presso il Figlio , incontra il fratello : è colui al quale comunica la sua esperienza. La vera fraternità sta nella parola scambiata.
    Chi ha incontrato la Parola, non può non comunicarla, come chi è illuminato, non può non riverberare luce.
    “Abbiamo incontrato il Messia” : è la sorpresa di chi ha scoperto il tesoro.
    Andrea comunica la sua gioia al fratello, perché gli interessa sia Gesù che il fratello , al quale pure interessa il Messia.
    Il Messia è il re che avrebbe realizzato ogni promessa di Dio e attesa dell'uomo.
    E' il fratello che conduce al Figlio. Ognuno giunge ad incontrare l'Altro per la mediazione di un altro che glielo testimonia.
    L'incontro è un gioco di sguardi che penetrano il cuore.
    “Tu sei Simone” Gesù dice il suo nome senza che alcuno in precedenza glielo abbia comunicato. Egli stesso è la Parola, che per prima ha detto il suo nome e lo fa esistere.
    La mia identità è dono dell'Altro che mi chiama e mi ama.
    Come uno è chiamato, quello è il suo nome.
    C'è un nome segreto, che nessuno conosce e solo il Signore rivela .
    È l'identità di una persona, la sua “vocazione” , che sarà la sua “missione”.
    Ogni nostro nome ha sempre una parte di luce e una di tenebra. Solo quando la nostra ombra si volge a Gesù, allora siamo pienamente illuminati. E' ciò che capiterà a Simone : egli, nella propria infedeltà, sperimenterà la fedeltà del suo Signore.

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  3. Poesie - Karol Wojtyla
    - " Chi è colui che viene?
    - Tutto il resto è chiuso in se stesso, l'erba corre
    sul filo del vento.
    ...L'uomo incontra Chi sempre lo precede,
    coraggio
    - qui è il punto d'incontro
    e ognuno di noi è una fortezza "

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  4. GV 1,35-42
    “Rabbì, dove abiti?” Andrea e l'altro discepolo, verosimilmente lo stesso Giovanni che scrive, hanno iniziato la ricerca di Gesù , si sono messi in cammino.
    “ Lampada per i miei passi è la Tua Parola, Luce sul mio cammino” dice il Salmo 118, Essa “ nel rivelarsi illumina” , l'incontro con Gesù è scoprire quanto sia illuminante e determinante per ciascuno poter scoprire la rivelazione di Dio stesso. “Venite e vedete”, Gesù li invita a rimanere con Lui, e questa Luce li illumina , ricolmandoli del Suo Amore, e guida i loro passi verso i fratelli.La Gioia più grande è poter condividere questa conoscenza ,
    Beatitudine e Vita in pienezza, Fonte di Pace e di Ristoro, il ripartire è già Missione.
    Amos aveva profetato :”Manderò la fame nel paese, non fame di pane , né sete di acqua, ma di ascoltare la Parola del Signore...”(8,11) ma ci sarà un tempo in cui “non la troveranno” (8,12).

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