lunedì 11 giugno 2012

GESU' E LA SAMARITANA GV 4,15-26


2 commenti:

  1. S. FAUSTI – La donna finalmente riconosce la sua sete di quest'acqua e la chiede in dono
    Il dono non può essere né prodotto né conquistato , può solo essere desiderato.
    Anzi, il desiderio stesso è il dono più grande che Dio ci abbia fatto . Scava in noi una voragine in cui Lui può riversarsi e che solo Lui po' colmare. La donna, con questa domanda, soddisfa finalmente la sete di Gesù, , chiedendogli ciò che prima non conosceva e che pure nel profondo presagiva.Gesù vuol far scoprire alla donna chi è lo Sposo, il cui amore è l'acqua che disseta. Lo Sposo dell'uomo è Dio, in contrapposizione ai molti mariti nelle cui mani la donna è caduta.
    Ha capito che il suo vero bisogno è Dio : “ Di Te ha sete l'anima mia, a Te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz'acqua” (Sl 63,2).
    Il dialogo sul culto comincia con la domanda sul “luogo in cui bisogna “ adorare e termina con la risposta di Gesù : che bisogna adorare in Spirito e Verità. 
    Il nuovo luogo di culto è Gesù (2,21), piena comunione tra Parola e carne, tra Dio e uomo. 
    La nuova adorazione è contrassegnata dal verbo “bisogna”, che richiama la necessità dell'amore : dare la vita.  “So che viene il Messia” Anche i samaritani, pur riconoscendo solo i primi cinque libri della Bibbia – Pentateuco – attendono il Messia, il nuovo Mosè che porterà a compimento ogni Parola. La donna è quindi ormai aperta ad accogliere il Messia. 
    Gesù l'ha condotta a desiderare l'acqua viva, lo Sposo. Ora può rivelarsi.
    “Io-Sono” Questa espressione è frequente in Giovanni sulla bocca di Gesù, per rivelare la Sua identità. Dopo l'io-non-sono del Battista, per la prima volta risuona agli orecchi di questa donna la grande rivelazione . “Io-Sono”.
    Richiama il Nome, manifestato a Mosè (Es 3,14).
    Chi è il Messia, lo Sposo, il Signore ? “Io-Sono che parlo a te!”.
    E' l'apice dell'incontro tra Gesù e la donna.
    La Samaritana sta ascoltando la Parola stessa fatta carne che le parla. E' la medesima che anch'io ascolto : ciò che dice al suo cuore, lo dice anche nel mio, suscitando in me il desiderio che ha suscitato in lei. Anch'io, come chiunque, posso scoprire Dio solo in questo bocca a bocca con Lui, che parla con me da amico ad amico. 
    Non Lo capisco ragionando o parlando di Lui, ma parlando con Lui e amandolo, come avviene con ogni persona. Per questo la vera teologia è la preghiera , e la preghiera è essenzialmente ascolto di Colui che parla con me.

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  2. GESU' E LA SAMARITANA GV 4, 5-14 -
    " GV 4,15-26
    MIO CIBO... GV 4,31-42

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