lunedì 18 giugno 2012

MIO CIBO... GV 4,31-42


1 commento:

  1. S. FAUSTI - “Uscirono dalla città e venivano a lui” E' l'esodo dalla città infedele per venire a Lui. E' la prima messe abbondante della Sua fatica. Ciò che sta succedendo, la messe abbondante di Samaritani che accorrono a Lui, è il frutto della Sua missione. Nel frattempo giungono i discepoli che si erano assentati per comprare cibo ; Gesù parla loro del Suo cibo di Figlio, che è l'amore del Padre da portare ai fratelli.Con la donna si parlava di bere, ora di mangiare. Il cibo, come l'acqua, mantiene la vita, ma non è la vita. I discepoli ignorano quel Pane che è Vita, come la Samaritana ignorava l'acqua vivente. Come dà l'acqua, così il Figlio ha un cibo che dà la Vita Eterna.
    Come la donna si interroga sull'acqua , così i discepoli si chiedono da dove venga questo cibo.Pensano che si tratti di pane materiale , che qualcuno gli abbia portato.
    Il gioco degli equivci si sposta ora dall'acqua al pane. L'acqua è simbolo materno, il pane, di cui si parlerà più ampiamente al capitolo 6, è piuttosto paterno. Infatti è frutto di lavoro e relazione, collegato con il “fare” , “la volontà” la”missione” e il “ Padre”.
    “Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato” Se il cibo è la vita, il cibo di cui Gesù si alimenta è l'amore del Padre, che lo spinge verso i fratelli.
    “Compiere l'opera Sua” Al settimo giorno , Dio compì la creazione.
    L'opera del Padre è donare Se stesso . in questo dono si compie l'opera del Figlio verso i fratelli.
    E' quanto Gesù è venuto a fare.
    Per questo lavora di sabato (5,17) : per farci dono del settimo giorno. “Ancora quattro mesi...” Il gioco di equivoci ora si sposta dal cibo alla semina e alla mietitura, lavoro che procura il pane. La messe materiale è ancora lontana.
    La messe di cui Gesù parla indica l'ultimo giorno, il termine della fatica, il fine della missione, la gioia del raccolto, in cui si compie l'opera del Padre.
    Ma essa non è ancora compiuta . Tutti ignorano ancora il dono di Dio.
    “Ecco, vi dico” i samaritani, che vengono a Lui attraverso i campi, sono visti come la primizia della messe futura. L'ultimo giorno, “l'ora” è sempre “adesso” , quando si accorre a Lui.
    “Chi semina gioisce con chi miete” Il tempo di Gesù è insieme semina e mietitura : Lui stesso è seme che produce frutto. Parola che i discepoli semineranno per il mondo.
    E' la medesima Parola che incontriamo qui ed ora, ascoltando il Suo dialogo con la donna. La semina, anche per noi oggi, coincide con la mietitura :
    chiunque accoglie la Parola, già gode del frutto di vita eterna.
    “Uno è chi semina...” Chi semina è sempre il Figlio, dono del Padre e seme di Vita.
    “Vi ho inviato a mietere” Con Gesù è iniziato il tempo finale, quello della mietitura .
    In Lui la nostra terra ha dato il suo frutto (Sal 67,7) : la Sua fatica e la sete dell'ora sesta lo ha reso seme che germina vita per il mondo intero (12,24).
    Il ministero dei discepoli sarà semplicemente “mietere”. A Lui la pena della semina, a noi la gioia del raccolto.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.