domenica 13 gennaio 2013

MISSIONE DEI DISCEPOLI Gv 17,14-19


3 commenti:


  1. Gesù, prima di tornare al Padre,ci lascia queste Parole che sempre parleranno al mondo, attraverso i suoi discepoli.
    In particolare, attraverso il discepolo che Gesù amava,il quale le ricorda e racconta a noi nel Vangelo.
    Le sue Parole, che ci fanno “Uno” nell'amore, hanno come fine la nostra gioia (15,11).
    E'la stessa del Figlio, amato dal Padre. Gesù vuole che essa sia in noi in misura sempre maggiore, fino a essere completa.
    Tutta l'azione di Dio porta la gioia dell'uomo.La gioia è la firma d'autore, il sigillo di Dio su ogni opera Sua.
     Il dono di Gesù, il Figlio, è Lui stesso, Parola del Padre. E' la Parola che ci purifica e monda, la verità che ci fa liberi (8, 32), la luce che ci fa uscire “dal” mondo , inteso come appartenenza alla tenebra.
    Questa Parola è Spirito e Vita (6, 63) : comunicandoci il Suo stesso amore per il Padre e i fratelli ci rende figli di Dio.
    “Il mondo li odiò”.Il mondo ama ciò che è suo : la tenebra odia la luce , la menzogna odia la verità.
    I discepoli sono odiati allo stesso modo di Gesù , perché Egli non è dal mondo, ma dal Padre , e dice la verità. Chi è dal mondo ha un altro padre : il diavolo, omicida e menzognero fin dall'inizio.
    La gioia che i discepoli hanno è quella del Figlio, che non è “dal” mondo, ma “dal” Padre, il qualle non lo lascia mai solo (16,32).
    Anche nelle afflizioni gode sempre della Sua consolazione (2 Cor 1, 3-7).
    I discepoli devono restare nel mondo, senza essere del mondo.
    Così possono continuare la Sua missione , per la salvezza del mondo.
    Essi sono nella carne, ma non vivono della carne . Vivono in questo mondo e in questa carne da figli della luce. Il Padre Santo, custodendoli nel Suo nome, li rende uno nell'amore . In questo modo li preserva dal maligno, il diavolo che li divide dal Padre e dai fratelli, per imprigionarli nelle tenebre, solitudine e tristezza.
    Al centro della preghiera c'è l'essere “uno” dei discepoli, presenti e futuri. E' il dono del Figlio, che ci rende figli e fratelli. Mentre Gesù se ne va, i discepoli restano nel mondo.
    Ma non sono “dal” mondo, sono proprietà di Dio , appartengono al Padre come figli, al Figlio come 
    fratelli. Questa preghiera, con richiami stilistici e tematici a 1,1-18 , è come un prologo che anticipa l'innalzamento di Gesù , dove Dio esprime la Sua gloria. 
    “Santificali nella Verità” Il Padre Santo ci rende santi come Lui, stabilendoci nella verità Sua di Padre e nostra di figli.
    Siamo santi come Lui, se amiamo i fratelli con lo stesso Amore Suo e del Figlio.
    La Parola del Padre è il Figlio Unigenito, che ci manifesta il nome del Padre.
    Da Lui riceviamo la grazia della Verità, della Verità che ci fa liberi (8,12), figli e fratelli.
    “Come mandasti me nel mondo, anch'io mandai loro nel mondo”.La missione del Figlio, mandato nel mondo per rivelare l'Amore del Padre, e salvarlo (3,16) , diventa ora la stessa dei suoi discepoli.
    Ogni figlio è tale perché si volge agli altri come fratelli.
    Gesù è santificato dal Padre per la Sua missione di Figlio (10,36) mediante lo Spirito. A Sua volta Gesù santifica Se stesso come Figlio, amando i fratelli con lo stesso amore del Padre, sino a esporre, disporre e deporre la propria vita in loro favore.
    Questa santificazione si compirà sulla croce, quando la sua carne, diventata epifania del Santo , manifesterà l'Amore perfetto e ci offrirà il Suo Spirito.
    Il Padre santifica il Figlio e il Figlio santifica se stesso perché anche noi siamo santi come Lui.
    Ciò che ci santifica è la verità dell'amore che Gesù ci rivela.
    Il fine dell'azione del Figlio è santificare i fratelli, rendendoli figli a immagine del Padre.

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  2. LETTURA DEL GIORNO
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 20,28-38

    In quei giorni, Paolo diceva agli anziani della Chiesa di Èfeso: «Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio.
    Io so che dopo la mia partenza verranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino in mezzo a voi sorgeranno alcuni a parlare di cose perverse, per attirare i discepoli dietro di sé. Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato, tra le lacrime, di ammonire ciascuno di voi.
    E ora vi affido a Dio e alla parola della sua grazia, che ha la potenza di edificare e di concedere l'eredità fra tutti quelli che da lui sono santificati.
    Non ho desiderato né argento né oro né il vestito di nessuno. Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. In tutte le maniere vi ho mostrato che i deboli si devono soccorrere lavorando così, ricordando le parole del Signore Gesù, che disse: "Si è più beati nel dare che nel ricevere!"».

    Dopo aver detto questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò. Tutti scoppiarono in pianto e, gettandosi al collo di Paolo, lo baciavano, addolorati soprattutto perché aveva detto che non avrebbero più rivisto il suo volto. E lo accompagnarono fino alla nave.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 17, 11b-19

    In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
    «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
    Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
    Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità.
    Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Sappiamo bene quanto stesse a cuore a Gesù che i suoi discepoli rimanessero uniti nel suo amore. «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi» (Gv 17,11). Questa unità era già minacciata mentre Gesù era ancora tra i suoi. Il Signore, però, ha insistito tanto sull’unità nel nome del Padre, facendoci intendere che il nostro annuncio e la nostra testimonianza saranno tanto più credibili quanto più noi per primi saremo capaci di vivere in comunione e di volerci bene. (Udienza Generale, 8 ottobre 2014)

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