mercoledì 2 gennaio 2013

"IO HO VINTO IL MONDO" Gv 16,23-33




4 commenti:

  1. H. U.v Balthasar – Nessuno ha visto l'ora della Tua Vittoria – Nessuno è testimone di una cosmogenesi. Nessuno sa in che modo la notte del Sabato si è trasformata nella luce del mattino di Pasqua. Siamo stati trasportati dormenti noi tutti sulle ali al di sopra dell'abisso, dormenti abbiamo ricevuto la grazia della Pasqua. E nessuno sa come gli è accaduto.
    Nessuno sa quale mano lo ha segnato sulla guancia in modo che tutto a un tratto il pallido mondo brillò di colore e li dovette sorridere senza volere del miracolo che si compiva a Suo riguardo.
    Chi può descrivere che cosa significhi che il Signore è Spirito?
    Spirito è la realtà invisibile che per un attimo si mostra come tutto il visibile.
    Lo Spirito è il profumo invisibile del Paradiso che è sorto in mezzo a noi.
    Spirito è la grande ala invisibile che si riconosce al soffio dell'aria e all'improvvisa gIoia che ci sopraffà quando anche solo una sua piuma ci sfiora.
    Spirito è il Paraclito, il Consolatore, alla cui dolcezza la parola del pentimento ammutolisce non detta, come assorbita in una goccia di rugiada alla luce del sole...

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  2. FAUSTI –“Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete” Tra poco Gesù ci darà il Suo Spirito : uniti a Lui, nel Suo Nome, otterremo tutto.
    La nostra preghiera è pienamente esaudita, oltre ogni speranza.
    Il dono certo che la nostra richiesta ottiene dal Padre è lo Spirito che ci rende figli. (Gal 4,6).
    Donandoci il Suo Amore compiuto, il Suo stesso Spirito, Gesù ci dona la gioia piena del Figlio, che ama com'è amato dal Padre. Tra poco viene un'ora , che è l'ora in cui tutto si compie.
    Allora Gesù non parlerà più con similitudini, ma con il dono della Sua Carne e del Suo Spirito.
    Dai segni della gloria passeremo alla Gloria stessa, che ci farà vedere il significato dei segni.
    È “quel giorno” in cui “voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi” (14,20).
    Allora tutto sarà chiaro e non gli domanderemo più nulla.
    Sarà il giorno della resurrezione in cui accoglieremo lo Spirito.
    In quel giorno chiederemo nel nome di Gesù . Grazie al Suo “andarsene” , ci ha fatto dono del Suo Spirito, che grida in noi:”Abbà” (Gal 4,6 – Rm 8,15). Gesù ora lascia il mondo che lo odia e lo uccide. Ma, proprio lasciando il mondo, compirà la Sua missione di testimoniare a tutti l'amore del Padre.
    Il senso della Sua missione è andare dal Padre , aprendo a noi il cammino verso di Lui.
    Il Figlio è la PAROLA uscita da Dio, che non torna a Lui senza compiere ciò per cui è stata mandata .
    Farà germogliare sulla terra la Sua Vita (Is. 55,10)
    I discepoli dicono di credere. Ma la loro è una fiducia ancora cieca , senza comprensione. Ma , quando saranno dispersi e Lo lasceranno solo, capiranno che è Lui a credere in loro, suoi fratelli...
    Capiranno dopo che Lui se ne sarà andato al Padre: vedendolo in croce sapranno che Lui ama oltre misura.
    Allora la loro fede sarà illuminata e avrà il suo contenuto .
    La loro fede è embrionale e incompleta : non si è ancora confrontata con la gloria.
    La passione, iniziata nell'ultima cena, si va concludendo.Il travaglio è quasi alla fine : è l'ora del parto.
    I discepoli subiranno scandalo . il pastore sarà percosso e le pecore disperse,facile preda del lupo.
    Vedranno nella croce un fallimento.
    Solo la Madre di Gesù e il discepolo amato coglieranno in essa il compimento dell'amore.
    Gesù predice la defezione dei discepoli, come già aveva predetto il rinnegamento di Pietro.
    Nella Sua solitudine Gesù si rivelerà come l'Unigenito che ci ama con lo stesso amore del Padre.
    L'abbandono dei discepoli sarà momentaneo.
    Proprio in esso Gesù rivelerà a Sua Gloria , Amore fedele che non abbandona neppure chi Lo abbandona. Il Figlio affronta questa solitudine perchè ama come è amato dal Padre .
    E' il momento in cui c'è la massima sintonia tra i due, l'ora in cui il Figlio rivela il Padre , e noi finalmente, dal più piccolo al più grande, conosciamo chi è il Signore. Allora noi, con Paolo, potremo esclamare che nulla ci può separare dall'amore di Dio. Non certo da quello che noi abbiamo per Lui, ma da quello che Lui ha per noi in Cristo Gesù, nostro Signore.
    Egli ha parlato dell'odio del mondo e dell'afflizione che i discepoli dovranno affrontare dopo di Lui, con Lui e come Lui.
    Gesù vuol farci superare il turbamento e darci la Sua pace.
    Questa Pace è “in me” dice Gesù , consiste nell'essere in Lui, con-sorti di Lui e del Suo destino .
    La Pace sarà il dono di quel giorno quando il Risorto si manifesterà e vincerà le nostre paure.
    Proprio mentre “nel mondo” abbiamo tribolazioni “in Lui” abbiamo la Sua stessa Pace di Figlio, che è sempre con il Padre.
    “Ma abbiate coraggio, Io ho vinto il mondo”
    La croce non è la vittoria del male , ma la vittoria dell'Amore.
    Con questa fede anche il discepolo nasce da Dio e vince il mondo.

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  3. Antifona

    Riceverete la forza dello Spirito Santo che scenderà su di voi,
    e mi sarete testimoni fino ai confini della terra. Alleluia. (At 1,8)

    Colletta

    Venga su di noi, o Signore, la potenza dello Spirito Santo,
    perché aderiamo pienamente alla tua volontà
    e la possiamo testimoniare con una degna condotta di vita.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.
    Prima Lettura
    Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?

    Dagli Atti degli Apostoli
    At 19,1-8

    Mentre Apollo era a Corìnto, Paolo, attraversate le regioni dell'altopiano, scese a Èfeso.
    Qui trovò alcuni discepoli e disse loro: «Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?». Gli risposero: «Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo». Ed egli disse: «Quale battesimo avete ricevuto?». «Il battesimo di Giovanni», risposero. Disse allora Paolo: «Giovanni battezzò con un battesimo di conversione, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù».
    Udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a profetare. Erano in tutto circa dodici uomini.
    Entrato poi nella sinagoga, vi poté parlare liberamente per tre mesi, discutendo e cercando di persuadere gli ascoltatori di ciò che riguarda il regno di Dio.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 67 (68)

    R. Regni della terra, cantate a Dio.

    R. Cantate a Dio, inneggiate al suo nome.


    Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici
    e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
    Come si dissolve il fumo, tu li dissolvi;
    come si scioglie la cera di fronte al fuoco,
    periscono i malvagi davanti a Dio. R.

    I giusti invece si rallegrano,
    esultano davanti a Dio
    e cantano di gioia.
    Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
    Signore è il suo nome. R.

    Padre degli orfani e difensore delle vedove
    è Dio nella sua santa dimora.
    A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
    fa uscire con gioia i prigionieri. R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Se siete risorti con Cristo,
    cercate le cose di lassù, dove è Cristo
    seduto alla destra di Dio. (Col 3,1)

    Alleluia.


    Vangelo
    Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!

    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 16,29-33

    In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
    Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
    Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

    Parola del Signore.

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    Risposte

    1. Parole del Santo Padre

      ‘Sopportare’: è più di avere pazienza, è portare sulle spalle, portare il peso delle tribolazioni. E anche la vita del cristiano ha dei momenti così. Ma Gesù ci dice: ‘Abbiate coraggio in quel momento. Io ho vinto, anche voi sarete vincitori’. Questa prima parola ci illumina per andare nei momenti più difficili della vita, quei momenti che anche ci fanno soffrire […] Affidare al Signore qualcosa, affidare al Signore questo momento difficile, affidare al Signore me stesso, affidare al Signore i nostri fedeli, noi sacerdoti, vescovi, affidare al Signore le nostre famiglie, i nostri amici e dire al Signore: ‘Prenditi cura di questi, sono i tuoi’. E’ una preghiera che non sempre noi la facciamo, la preghiera di affidamento: ‘Signore ti affido questo, portalo Tu avanti’, è una bella preghiera cristiana. E’ l’atteggiamento della fiducia nel potere del Signore, anche nella tenerezza del Signore che è Padre. […] Tre parole: tribolazioni, affidamento e pace. Nella vita dobbiamo andare su strade di tribolazione ma è la legge della vita. Ma in quei momenti affidarsi al Signore e Lui ci risponde con la pace. Questo Signore che è Padre ci ama tanto e mai delude. (Omelia da Santa Marta, 5 maggio 2015)

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