martedì 11 settembre 2012

UNO DI VOI MI TRADIRA' GV 13,21-30




1 commento:

  1. FAUSTI Il tradimento è di “ uno di voi “, uno dei Dodici.Il nemico non è l'altro, l'estraneo.
    E' l'amico intimo, amato e scelto dal Signore, che in anticipo ne conosce la defezione.
    Questo “uno di voi” rappresenta tutti noi. Il nostro tradimento è il risultato ultimo di quella menzogna che ci impedisce di riconoscere l'Amore di Dio per noi.
    I discepoli si guardano in faccia, per vedere chi è il traditore.
    Ognuno pensa che possa essere chiunque altro al di fuori di lui.
    Tranne Giuda, l'unico che sa. Egli fa da specchio a tutti, chiamati a riconoscersi in lui, al quale è rivelato l'amore incondizionato con cui è amato. Alla domanda che ciascuno si fa : “Sono forse io?”, ognuno alla fine può rispondere: “Sì, sono io!”. Devo scoprire che Giuda è mio fratello, mio gemello. Anzi, io stesso. In lui, infatti, qualunque sia stato o sia il mio rapporto con Gesù, vedo la mia verità profonda , l'amore assoluto del mio Signore per me. Discepolo è colui che, invece di guardare se stesso, che ha rinnegato o tradito, guarda il Signore che lo ama.
    “Colui che Gesù amava” : appare qui, per la prima volta, quest'espressione che, secondo la tradizione, indica il discepolo Giovanni, autore di questo Vangelo.
    In effetti il quarto Vangelo è tutta una contemplazione del mistero di Gesù, visto con gli occhi di chi ha scoperto come Gesù lo ama. Costui lo segue nel processo, sta ai piedi della croce, testimonia ciò che ha visto, riceve l'annuncio del Risorto sulla riva del lago(21,7), rimane fino al ritorno del Signore e sta all'origine del racconto evangelico. Questo discepolo è il prototipo dell'uomo che ha capito il Vangelo e lo testimonia ai fratelli, perchè facciano la sua stessa esperienza.
    Infatti il senso profondo del Vangelo non può coglierlo se non chi abbia poggiato il capo sul petto di Gesù. Il discepolo, che prima era nel grembo, ora è sul petto :passa dal grembo che lo genera al cuore che lo ama.
    E' quel petto il cui fianco sarà aperto dalla lancia.
    La sua intimità col Figlio, è risposta all'intimità del Figlio verso tutti i fratelli, che si manifesterà pienamente nel boccone dato a chi lo tradisce. Questo discepolo chiede chi sia il traditore.
    Il Signore glielo rivelerà attraverso il segno massimo di amore che si possa dare.
    Nel tradimento infatti si manifesta il trionfo dell'amore , come solo nell'amore si coglie il vero senso del tradimento.
    In greco la parola immergere ha la stessa radice di battezzare. Questo boccone è Gesù stesso, battezzato nella morte per dare a noi la Sua carne e il Suo sangue.
    Giuda ha la cassa comune ; non è proprietà sua, ma di tutti.Anche per ciascuno di noi, ciò che abbiamo e siamo non è proprietà privata: è un dono da gestire per il bene comune.
    Giuda, come tutti, è ladro perchè se ne appropria. Questo furto rappresenta il peccato di Adamo, di Israele e di ogni uomo, che vuol possedere ciò che è dono, senza accorgersi che così lo distrugge.
    Se la perdizione dell'uomo è rubare ciò che è donato, 
    la salvezza del Figlio dell'uomo è donare ciò che gli è rubato.

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