lunedì 3 settembre 2012

LA VOCE DEL PADRE GV 12,20 - 30


1 commento:

  1. . FAUSTI – Anche i greci ora vogliono “vedere Gesù” . Sono l'anticipo di “tutti” quelli che saranno attratti a Lui quando sarà innalzato da terra, primizia del molto frutto del chicco di frumento, caduto nella terra, che muore.
    E' vero, tutto il mondo va dietro a Lui, anche i pagani.
    Il dominio del Messia si estende a tutti. I greci sono i non giudei, proseliti e simpatizzanti.
    Sono saliti a Gerusalemme durante la Pasqua per adorare il Signore ; incontrano il Figlio, in cui si adora il Padre in spirito e verità (4,23).
    I greci desideravano vedere la luce che viene nel mondo per illuminare ogni uomo.
    Vedere significa conoscere, aderire, credere. La fede è “vedere”. 
    I greci esprimono il loro desiderio a Filippo, non direttamente a Gesù.
    I “greci” , e noi tra questi, accederanno a Gesù mediante i suoi discepoli. – Gesù non risponde ai greci, ma ai discepoli, che dovranno continuare la Sua missione.
    Dopo l'unzione di Betania e l'ingresso regale in Gerusalemme , è giunta l'ora della glorificazione del Figlio dell'uomo, che è quella del seme che muore e porta molto frutto.
    Se negli altri Vangeli la Parola è il seme di Dio, in Giovanni Gesù stesso è il seme.
    Infatti è lui la Parola. 
    Alla sua gloria è associato chiunque voglia seguirlo nel Suo stesso cammino. 
    L'ora di i cui si è parlato per la prima volta a Cana, è venuta.
    Tutto il giorno di Gesù culmina in quest'ora : è l'ora della glorificazione del Figlio e del Padre. 
    In Giovanni la vita di Gesù è vista nella prospettiva di quest'ora : è illuminata dalla gloria del Dio Amore, che si manifesta sulla croce.  - " CHI AMA LA SUA VITA LA PERDE" Questo vale per ogni 
    uomo :l'egoista, attaccato alla propria vita , si ripiega su di sè e resta solo. Perde la sua vita, perché la vita è relazione e amore. Chi vuol trattenere il respiro , muore soffocato. Si vive perché si inspira e si espira : la vita circola in quanto ricevuta e data per amore.
    "Chi" perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà" Mc 8,35. Per quanto sembri paradossale , è vero: chi ama la propria vita, la "perde" anche nel presente : chi la "odia" la realizza pienamente e la "conserverà" anche per il futuro.
    La vita infatti è amore : si realizza nel dono di sé.
    Servire è l'espressione concreta dell'amore : l'amore è servo della vita. Chi non ama è schiavo della morte.
    Gesù invita chi vuol diventare come lui a seguire lui, facendo il Suo stesso cammino.La dimora di Gesù è il Padre, che ama il Figlio e tanto ama il mondo da dare il Figlio (3,16).
    Anche noi siamo chiamati a dimorare nel Padre mediante l'amore.  
    “Adesso” , giunta l'ora in cui si compie il destino del seme di frumento, Gesù è turbato, come davanti alla morte di Lazzaro (11,33). Gesù prova angoscia e paura , ha terrore e tremore davanti a una morte nel fiore degli anni, una morte violenta e ingiusta, infame e nell'abbandono totale. 
    Lui, che ha vissuto e proclamato l'amore del Padre e dei fratelli, cade vittima dell'odio e dell'incomprensione.
    Lui, che è Luce del mondo, finisce sotto terra.
    E' importante questo turbamento di Gesù. 
    Se non ci fosse, noi saremmo soli e smarriti davanti a ciò che ci rende soli e smarriti : la morte, la violenza, l'ingiustizia, l'infamia e l'abbandono.
    Egli invece è con noi e vive questa situazione da figlio, con fiducia nel Padre.

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