. FAUSTI – Anche i greci ora vogliono “vedere Gesù” . Sono l'anticipo di “tutti” quelli che saranno attratti a Lui quando sarà innalzato da terra, primizia del molto frutto del chicco di frumento, caduto nella terra, che muore. E' vero, tutto il mondo va dietro a Lui, anche i pagani. Il dominio del Messia si estende a tutti. I greci sono i non giudei, proseliti e simpatizzanti. Sono saliti a Gerusalemme durante la Pasqua per adorare il Signore ; incontrano il Figlio, in cui si adora il Padre in spirito e verità (4,23). I greci desideravano vedere la luce che viene nel mondo per illuminare ogni uomo. Vedere significa conoscere, aderire, credere. La fede è “vedere”. I greci esprimono il loro desiderio a Filippo, non direttamente a Gesù. I “greci” , e noi tra questi, accederanno a Gesù mediante i suoi discepoli. – Gesù non risponde ai greci, ma ai discepoli, che dovranno continuare la Sua missione. Dopo l'unzione di Betania e l'ingresso regale in Gerusalemme , è giunta l'ora della glorificazione del Figlio dell'uomo, che è quella del seme che muore e porta molto frutto. Se negli altri Vangeli la Parola è il seme di Dio, in Giovanni Gesù stesso è il seme. Infatti è lui la Parola. Alla sua gloria è associato chiunque voglia seguirlo nel Suo stesso cammino. L'ora di i cui si è parlato per la prima volta a Cana, è venuta. Tutto il giorno di Gesù culmina in quest'ora : è l'ora della glorificazione del Figlio e del Padre. In Giovanni la vita di Gesù è vista nella prospettiva di quest'ora : è illuminata dalla gloria del Dio Amore, che si manifesta sulla croce. - " CHI AMA LA SUA VITA LA PERDE" Questo vale per ogni uomo :l'egoista, attaccato alla propria vita , si ripiega su di sè e resta solo. Perde la sua vita, perché la vita è relazione e amore. Chi vuol trattenere il respiro , muore soffocato. Si vive perché si inspira e si espira : la vita circola in quanto ricevuta e data per amore. "Chi" perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà" Mc 8,35. Per quanto sembri paradossale , è vero: chi ama la propria vita, la "perde" anche nel presente : chi la "odia" la realizza pienamente e la "conserverà" anche per il futuro. La vita infatti è amore : si realizza nel dono di sé. Servire è l'espressione concreta dell'amore : l'amore è servo della vita. Chi non ama è schiavo della morte. Gesù invita chi vuol diventare come lui a seguire lui, facendo il Suo stesso cammino.La dimora di Gesù è il Padre, che ama il Figlio e tanto ama il mondo da dare il Figlio (3,16). Anche noi siamo chiamati a dimorare nel Padre mediante l'amore. “Adesso” , giunta l'ora in cui si compie il destino del seme di frumento, Gesù è turbato, come davanti alla morte di Lazzaro (11,33). Gesù prova angoscia e paura , ha terrore e tremore davanti a una morte nel fiore degli anni, una morte violenta e ingiusta, infame e nell'abbandono totale. Lui, che ha vissuto e proclamato l'amore del Padre e dei fratelli, cade vittima dell'odio e dell'incomprensione. Lui, che è Luce del mondo, finisce sotto terra. E' importante questo turbamento di Gesù. Se non ci fosse, noi saremmo soli e smarriti davanti a ciò che ci rende soli e smarriti : la morte, la violenza, l'ingiustizia, l'infamia e l'abbandono. Egli invece è con noi e vive questa situazione da figlio, con fiducia nel Padre.
. FAUSTI – Anche i greci ora vogliono “vedere Gesù” . Sono l'anticipo di “tutti” quelli che saranno attratti a Lui quando sarà innalzato da terra, primizia del molto frutto del chicco di frumento, caduto nella terra, che muore.
RispondiEliminaE' vero, tutto il mondo va dietro a Lui, anche i pagani.
Il dominio del Messia si estende a tutti. I greci sono i non giudei, proseliti e simpatizzanti.
Sono saliti a Gerusalemme durante la Pasqua per adorare il Signore ; incontrano il Figlio, in cui si adora il Padre in spirito e verità (4,23).
I greci desideravano vedere la luce che viene nel mondo per illuminare ogni uomo.
Vedere significa conoscere, aderire, credere. La fede è “vedere”.
I greci esprimono il loro desiderio a Filippo, non direttamente a Gesù.
I “greci” , e noi tra questi, accederanno a Gesù mediante i suoi discepoli. – Gesù non risponde ai greci, ma ai discepoli, che dovranno continuare la Sua missione.
Dopo l'unzione di Betania e l'ingresso regale in Gerusalemme , è giunta l'ora della glorificazione del Figlio dell'uomo, che è quella del seme che muore e porta molto frutto.
Se negli altri Vangeli la Parola è il seme di Dio, in Giovanni Gesù stesso è il seme.
Infatti è lui la Parola.
Alla sua gloria è associato chiunque voglia seguirlo nel Suo stesso cammino.
L'ora di i cui si è parlato per la prima volta a Cana, è venuta.
Tutto il giorno di Gesù culmina in quest'ora : è l'ora della glorificazione del Figlio e del Padre.
In Giovanni la vita di Gesù è vista nella prospettiva di quest'ora : è illuminata dalla gloria del Dio Amore, che si manifesta sulla croce. - " CHI AMA LA SUA VITA LA PERDE" Questo vale per ogni
uomo :l'egoista, attaccato alla propria vita , si ripiega su di sè e resta solo. Perde la sua vita, perché la vita è relazione e amore. Chi vuol trattenere il respiro , muore soffocato. Si vive perché si inspira e si espira : la vita circola in quanto ricevuta e data per amore.
"Chi" perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà" Mc 8,35. Per quanto sembri paradossale , è vero: chi ama la propria vita, la "perde" anche nel presente : chi la "odia" la realizza pienamente e la "conserverà" anche per il futuro.
La vita infatti è amore : si realizza nel dono di sé.
Servire è l'espressione concreta dell'amore : l'amore è servo della vita. Chi non ama è schiavo della morte.
Gesù invita chi vuol diventare come lui a seguire lui, facendo il Suo stesso cammino.La dimora di Gesù è il Padre, che ama il Figlio e tanto ama il mondo da dare il Figlio (3,16).
Anche noi siamo chiamati a dimorare nel Padre mediante l'amore.
“Adesso” , giunta l'ora in cui si compie il destino del seme di frumento, Gesù è turbato, come davanti alla morte di Lazzaro (11,33). Gesù prova angoscia e paura , ha terrore e tremore davanti a una morte nel fiore degli anni, una morte violenta e ingiusta, infame e nell'abbandono totale.
Lui, che ha vissuto e proclamato l'amore del Padre e dei fratelli, cade vittima dell'odio e dell'incomprensione.
Lui, che è Luce del mondo, finisce sotto terra.
E' importante questo turbamento di Gesù.
Se non ci fosse, noi saremmo soli e smarriti davanti a ciò che ci rende soli e smarriti : la morte, la violenza, l'ingiustizia, l'infamia e l'abbandono.
Egli invece è con noi e vive questa situazione da figlio, con fiducia nel Padre.