sabato 8 settembre 2012

"VI HO DATO UN ESEMPIO" GV 13,12-20


1 commento:

  1. FAUSTI – Per la settima volta si parla di “lavare i piedi”. Gesù lo ripeterà , subito dopo, per altre due volte “ Se dunque io, il Signore e Maestro, lavai i vostri piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni degli altri”.
    E' il centro del mistero da comprendere. Prima di lavare i piedi, Gesù si è spogliato per vestirsi da servo, : ha deposto la sua vita per metterla a nostro servizio. 
    Quando la riprende dinuovo, secondo il comando del Padre (10,18) non si toglie la veste di servo.
    Questa rivela in eterno la sua gloria. Gesù è in mezzo a noi come Colui che serve. Nel servizio vicendevole noi abbiamo parte con Lui . Entriamo nella Trinità , partecipando della vita stessa di Dio, che è amore dato e corrisposto.
    Questo è il significato profondo dell'Eucaristia, nostra Pasqua, manifestazione del Dio Amore e salvezza dell'uomo. Quanto Gesù ha fatto è il modello da imitare .
    Se ci amiamo gli uni gli altri, conosciamo la via per essere dove Lui è.
    La presenza nuova e definitiva di Dio nel mondo è l'amore.
    Il tema della vita e della luce, fin qui dominante nel Vangelo, sfocia in quello dell'amore. E l'amore, luce vera della vita, si realizza non nelle parole o con la lingua , ma nella verità dei fatti., nell'essere a servizio gli uni degli altri.La beatitudine è fare queste cose.
    Ma nessuno può farle se prima non le conosce. Uno fa ciò che sa. Noi, come Pietro, ancora non le sappiamo, né le facciamo; vorremmo che neppure il Signore le facesse. “Queste cose” ci sono dette adesso, perchè dopo, quando saranno accadute, le possiamo comprendere.
    Come un ritornello martellante, il pensiero di Gesù ricorre a Giuda, che non partecipa a questa beatitudine. E' la sua preoccupazione di fondo : come salvare il fratello perduto?
    Gesù, il Figlio che conosce l'amore del Padre, conosce anche il proprio amore per i fratelli che ha scelto. La Sua elezione non esclude nessuno, altrimenti non sarebbe Figlio del Padre di tutti.
    “Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me, chi accoglie me , accoglie Colui che mi mandò”
    Le conseguenze di questo atteggiamento di Gesù per la Chiesa e la sua missione sono evidenti : Giuda è apostolo, scelto e inviato.Anche se infedele, il Signore gli è fedele.Accogliere lui e chiunque altro è accogliere Gesù stesso , che si identifica con l'ultimo dei fratelli, perchè lo ama con lo stesso amore del Padre. Questo significa pure che la missione è valida, comunque si comporti l'inviato.Colui che tiene in un otre le acque del mare (Sl 33,7) , inserisce nel Suo disegno di salvezza ogni colpa e male dell'uomo.

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