lunedì 3 settembre 2012

VALUTAZIONE DI GV GV 12, 37 - 43


2 commenti:

  1.   37 FAUSTI - “NON CREDEVANO IN LUI”, nonostante i segni compiuti davanti a loro.
    Alla fine del libro dei segni, Giovanni fa una riflessione teologica sull'incredulità che Gesù ha incontrato. L'Evangelista è preoccupato di comprendere il mistero, sempre presente, della mancanza di fede. Essa, come la fede, ha il potere di meravigliare il Signore stesso: l'uso che l'uomo fa della sua libertà è qualcosa di inedito, una novità capace di stupire anche chi gliel'ha data.
    I segni che Gesù ha fatto sono le sue opere a favore dell'uomo, che l'evangelista ha raccontato : questi dovrebbero essere sufficienti per credere che Lui è il Figlio di Dio e avere la vita eterna.
    Infatti dice Gesù :”Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perchè sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre”(10,37).
    Già al primo segno, a Cana, i discepoli hanno creduto (2,11). perchè gli altri non credono alla Parola che dà il potere di diventare figli di Dio? (1,12). Perchè le tenebre non accolgono la luce (1,11), perchè gli uomini preferiscono le tenebre (3,19) e non vogliono venire a Lui per avere la vita(5,40)?
    La vita e la morte dell'uomo si giocano nella fede.  Il testo è preso dal racconto della vocazione di Isaia. (Is.6,9-10).
    Ma Giovanni lo modifica . Giovanni dice che un altro, non nominato ma ben riconoscibile, “ accecò gli occhi e indurì il cuore”. Autore della cecità non è né il profeta, né il popolo, né tantomeno il Signore . È il capo di questo mondo, che il Signore è venuto a gettare fuori. E lo getta fuori con il suo essere innalzato, che ci fa vedere il suo amore incredibile.
    Si tratta del diavolo, il menzognero e omicida dall'inizio, il satana che entra nel cuore di Giuda.Egli, con la sua menzogna, ha distolto l'orecchio dalla Parola di vita, accecando gli occhi e indurendo il cuore di tutti (Gen3,1...). Giovanni tralascia anche “l'indurimento di orecchi” di cui parla Isaia per insistere sugli occhi e sul cuore.
    Infatti chi ha un cuore libero , può vedere dalle Sue opere chi è Lui. Egli non propone una dottrina : è Luce del mondo, proprio nella sua carne di Figlio, che fa vedere chi è il Padre. Gesù è Luce, Verita' e Vita in lotta con il potere della tenebra, menzogna e morte. Egli è venuto a gettar fuori il capo di questo mondo. I veri avversari del Cristo sono quelli che intendono la legge non come libertà di figli, ma come schiavitù alla lettera. La paura di essere scacciati dalla sinagoga impedisce agli altri di confessare apertamente la fede in Gesù. Amare la gloria degli uomini , oltre che ostacolare la confessione di fede è anche il terzo motivo di incredulità (5,44), conseguenza dei due precedenti.
    Non conoscendo la Gloria di Dio, sia per sublimità Sua che per cecità nostra, siamo vanagloriosi, vittime della vanità . Diventiamo schiavi degli occhi altrui., preferiamo le tenebre alla luce (3,19) e non abbiamo in noi stessi l'amore di Dio.

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  2. VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 11,14-23

    In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.

    Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.

    Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.

    Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Questo episodio contiene un ammonimento che serve a tutti noi. Infatti, può capitare che una forte invidia per la bontà e per le opere buone di una persona possa spingere ad accusarla falsamente. Qui c’è un vero veleno mortale: la malizia con cui in modo premeditato si vuole distruggere la buona fama dell’altro. Dio ci liberi da questa terribile tentazione! E se, esaminando la nostra coscienza, ci accorgiamo che questa erba cattiva sta germogliando dentro di noi, andiamo subito a confessarlo nel sacramento della Penitenza, prima che si sviluppi e produca i suoi effetti malvagi, che sono inguaribili. Siate attenti, perché questo atteggiamento distrugge le famiglie, le amicizie, le comunità e perfino la società. (Angelus, 10 giugno 2018)

    LETTURA DEL GIORNO
    Dal libro del profeta Geremìa
    Ger 7,23-28

    Così dice il Signore:

    «Questo ordinai loro: "Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici".

    Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio alla mia parola; anzi, procedettero ostinatamente secondo il loro cuore malvagio e, invece di rivolgersi verso di me, mi hanno voltato le spalle.
    Da quando i vostri padri sono usciti dall'Egitto fino ad oggi, io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti; ma non mi hanno ascoltato né prestato orecchio, anzi hanno reso dura la loro cervice, divenendo peggiori dei loro padri.

    Dirai loro tutte queste cose, ma non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno. Allora dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio, né accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca».

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