sabato 20 aprile 2013

" SEGUIMI ! " Gv 21, 18 - 19

2 commenti:

  1. FAUSTI - Gesù predice a Pietro che ora sarà in grado di seguirlo e andare dove Lui stesso è andato (13,36). Il testo è un contrappunto : giovane/vecchio, cingersi/essere cinto, andare/essere portato, volere/non volere.
    C'è una differenza tra il precedente Simone, che da giovane si cingeva la veste credendo di andare dove voleva, e il nuovo Simone, che da vecchio sarà cinto della veste da un altro e sarà portato dove non vuole. E' proprio quello il luogo dove prima voleva, ma non poteva andare : è lo stesso dove il suo Signore e Maestro è andato, ponendo la propria vita a servizio dei fratelli.
    Se Pietro voleva dare la vita per Gesù, Gesù ha dato la vita per lui.
    Lavandogli i piedi, gli ha dato la libertà di amare come lui è amato.
    Per questo “tenderà le mani” e sarà condotto a morire accanto a Gesù, come i due malfattori.
    “Disse significando con quale morte avrebbe glorificato Dio” .E' il commento del redattore : Gesù ha predetto il martirio del Suo discepolo.
    Come era stato promesso, la Gloria che il Padre ha dato al Figlio, questi l'ha data ai discepoli (17,22). Ora anche per Pietro l'andarsene dal mondo non sarà più un morire, ma un glorificare Dio (11,4), manifestando in sé il Suo Amore. (12,26-33).
    Come Filippo all'inizio (1,43), ora anche Pietro è chiamato dal Signore a seguirlo.
    Se prima non poteva, (13,36), adesso può, perché nel perdono conosce il Suo Amore.
    Pietro non è il Pastore da seguire, ma l'agnello che segue l'Agnello, fino al martirio. Con la sua testimonianza offrirà ai fratelli il cibo di cui lui stesso si è nutrito. Seguire Gesù è un'espressione che dice in sintesi tutta la vita cristiana : si segue chi si ama , per essere con Lui e come Lui.

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  2. Dagli Atti degli Apostoli
    At 25,13-21

    In quei giorni, arrivarono a Cesarèa il re Agrippa e Berenìce e vennero a salutare Festo. E poiché si trattennero parecchi giorni, Festo espose al re le accuse contro Paolo, dicendo:
    «C'è un uomo, lasciato qui prigioniero da Felice, contro il quale, durante la mia visita a Gerusalemme, si presentarono i capi dei sacerdoti e gli anziani dei Giudei per chiederne la condanna. Risposi loro che i Romani non usano consegnare una persona, prima che l'accusato sia messo a confronto con i suoi accusatori e possa aver modo di difendersi dall'accusa.
    Allora essi vennero qui e io, senza indugi, il giorno seguente sedetti in tribunale e ordinai che vi fosse condotto quell'uomo. Quelli che lo incolpavano gli si misero attorno, ma non portarono alcuna accusa di quei crimini che io immaginavo; avevano con lui alcune questioni relative alla loro religione e a un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere vivo.
    Perplesso di fronte a simili controversie, chiesi se volesse andare a Gerusalemme e là essere giudicato di queste cose. Ma Paolo si appellò perché la sua causa fosse riservata al giudizio di Augusto, e così ordinai che fosse tenuto sotto custodia fino a quando potrò inviarlo a Cesare».

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 21, 15-19

    In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
    Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
    Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse "Mi vuoi bene?", e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
    Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Anche noi possiamo pensare: qual è oggi lo sguardo di Gesù su me? Come mi guarda, Gesù? Con una chiamata? Lui ci guarda sempre con amore. Ci chiede qualcosa, ci perdona qualcosa e ci dà una missione. (Santa Marta, 22 maggio 2015)

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