sabato 13 aprile 2013

" VENITE A FARE COLAZIONE !" Gv 21, 9-14

2 commenti:

  1.  FAUSTI - “La terra”è dove ormai Gesù sta e si manifesta . È da dove si parte per la missione e dove si torna portando nuovi fratelli. E' il luogo dell'Eucaristia, vera Terra promessa, dove si vive da figli e da fratelli. Non si dice che vedono Gesù, ma brace con pesce e pane.
    La brace, evocando il rinnegamento di Pietro (18,18) , prepara il seguito della scena. 
    Pesce e pane- c'è una sovrimpressione tra Gesù e i doni eucaristici – richiamano il fatto dei pani e dei pesci, quando Gesù anticipò la Sua Pasqua (6,9-11).
    Ora i discepoli capiscono il discorso fatto nella sinagoga di Cafarnao sul Pane di Vita (6,26-59) : Gesù è il Pane offerto. Anche il pesce, che vive nell'abisso e viene sulla terra per essere cotto e diventare cibo, è Lui : “Il pesce arrostito sul fuoco rappresenta Cristo nella Sua Passione” 
    (S. Agostino). Infatti il pesce vive nella morte (= mare) e, morendo sulla terra, si dona come vita agli altri. Gesù, proprio in quanto rinnegato e ucciso, è cibo per tutti.
    Ora che Lui ci ha amati fino al dono di Sé, anche noi abbiamo il Suo Spirito e possiamo fare come Lui. Dall'Eucaristia del Figlio, celebrata in solitudine sulla Croce, scaturisce la nostra eucaristia di fratelli, partecipi della Sua missione e del Suo frutto.
    Dall'Eucaristia si parte da figli verso i fratelli, all'Eucaristia si torna con nuovi fratelli che diventano figli, capaci di andare a loro volta verso i fratelli.
    E così via, finché Allora i figli di Dio dispersi, saranno raccolti in unità nel Figlio (11,51).
    E il Padre Suo diventerà il Padre Nostro, di tutti (20,17).  La nostra pesca, prima infruttuosa, “adesso” è feconda perchè abbiamo ascoltato il comando dell'amore. La parola “cattura” finora era riferita a Gesù, che si consegnò a chi voleva catturarlo. Anche altri fratelli, “catturati” dall'Amore , grazie alla nostra testimonianza, sono diventati come Lui, che si fa cibo per la vita del mondo. 
    Questo è il frutto della missione, che trasforma gli uomini in figli che sanno amare i fratelli come il Figlio li ha amati. L'imperativo è al plurale , come nel v. 6. “Gettate le reti”. Tutti i discepoli partecipano, per ordine diretto del Signore , alla fatica e al frutto. 
    Pietro si distingue per la sua iniziativa di dare buon esempio e di mantenere l'unità della rete. 
    Pietro ora sale dall'acqua dove è immerso , come Gesù nel Suo Battesimo. Ora Simone diventerà Pietro, con il suo nome nuovo.
    Pietro non “tira” più la spada per uccidere (18,10) , ma tira verso la vita la grande moltitudine di uomini , perché anche lui, come tutti, è stato at-tirato dall'Amore del Crocifisso. 
    La rete tiene unito il frutto della pesca, mentre è trascinato sulla terra, dove sta il Figlio. 
    Questi infatti aveva pregato il Padre affinché i fratelli fossero “uno” nell'amore. (17, 11...).
    Tutti gli uomini- e sono così tanti – sono “ IN RETE”, collegati in unità. La missione del Figlio è riunire in “uno” i fratelli. Questa unione, è utile ribadirlo, non è mai uniformità e omologazione, quasi un frullato indistinto di individui, ma libertà nella distinzione, propria delle persone che si amano. Quest'unità non si lacera, perché è nell'amore che accetta e mantiene ogni diversità. –

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  2. E Gesù :“Prende il pane e lo dà loro...” l'espressione richiama il dono dei pani e dei pesci. “prendere il pane e dare” sono le Parole dell'Eucaristia,dove riceviamo il Pane del cielo che dà vita eterna : chi lo mangia entra in comunione con Lui e vive di Lui, come Lui del Padre.
    E' il compimento in noi del dono del Figlio.
    I verbi, coniugati al presente, indicano che la presenza è ormai sempre presente. 
    In questo banchetto, oltre al pane e al pesce che Gesù ha donato , c'è anche quanto noi abbiamo pescato, che serve da companatico, da aggiungere al cibo che Lui ci dà. Questa “aggiunta” è la nostra risposta al Suo dono, che ci fa partecipare pienamente alla Sua natura di Figlio che, come riceve dal Padre, così dà ai fratelli amore e vita. 
    L'Eucaristia coinvolge noi e coloro ai quali ci rivolgiamo, fino ad abbracciare il mondo intero, raffigurato nella moltitudine di pesci. 
    C'è una stretta relazione tra Eucaristia e Missione : non c'è Messa senza Missione (20,19.23) e non c'è Missione senza Messa.
    “Così” , in questo modo, per la terza e definitiva volta – dopo la prima alla sera di Pasqua e la seconda otto giorni dopo – si manifestò il Signore ai discepoli riuniti insieme. 
    Le tre manifestazioni “graduali” indicano il passaggio da quella riservata ai primi , che “credono perché vedono” a quella rivolta a noi che “ non vediamo e crediamo”.

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