lunedì 1 aprile 2013

"VA' DAI MIEI FRATELLI ..." Gv 20,14-18

2 commenti:

  1. FAUSTI - Maria percepisce una presenza alle spalle . Si volta, allontanando lo sguardo dal sepolcro. Deve guardare dalla parte opposta al luogo della morte per incontrare il Signore della vita.
    “Maria!”“Guardate a Lui e sarete raggianti”(Sl 34, 6).
    Il Signore sta sempre alle spalle, perchè è Lui che viene a cercarci .Se noi Lo cerchiamo non Lo troviamo , a meno che ci fermiamo e ci voltiamo per lasciarci trovare. 
    “Non sapeva che era Gesù”. Maria, dopo essere andata oltre gli angeli, guardie del sepolcro, trova l'amato del suo cuore. Ma non Lo riconosce, anche se è presente. 
    Dio è sempre una presenza misconosciuta, perchè sommamente discreta, come l'amore. 
    Tutti i racconti di risurrezione sono narrazioni di “riconoscimento”. 
    Lui è il Vivente: tutto è in Lui e Lui in tutto. 
    L'illuminazione non è vedere altro da ciò che c'è, ma avere occhi nuovi e cuore nuovo per vedere l'Altro che c'è.
    “Pensando che fosse il giardiniere”, Maria lo chiama Signore, anche se ancora non sa che è Colui che va cercando. Proprio Lui, lo Sposo che ha dinanzi, ha portato il Suo Corpo nella notte e l'ha immerso nello sheol , dando prova del Suo Amore più forte della morte.
    Maria interroga l'unico che è in grado di darle risposta . Non vuole che Lui. Senza di Lui è vagabonda. Non trova casa presso nessuno dei suoi compagni , fossero anche luminosi come angeli. Il Signore ha portato il Suo Corpo fin dentro la morte per porlo davanti agli occhi di Maria, come sua vita.
    Come può lei da sola, levare quel Corpo che Giuseppe levò dalla croce per porlo nel sepolcro, assistito da Nicodemo?
    Ma l'amore è capace di portare ogni peso, perchè nulla al mondo pesa come l'amore. 
    Solo se Maria leva il Corpo del suo Signore, è levata la pietra da quel sepolcro che è il suo cuore.
    Come mai adesso, che è già risorto, dice di non essere ancora salito al Padre? In realtà il Figlio è già asceso al Padre. Con la Sua morte è andato a prepararci un posto e ha promesso che sarebbe venuto a prenderci con sé , perchè anche noi siamo dove è Lui (14,2). 
    Ora che è risorto, compie la promessa : torna a noi con la forza del Suo Spirito, perchè anche noi andiamo là dove Lui da sempre è. Solo quando saremo anche noi nella dimora del Padre Suo e nostro, ci sarà l'abbraccio definitivo. 
    La “salita” al Padre , della quale parla, non è tanto la Sua, quanto quella dei suoi fratelli, ai quali ha mostrato la via. Questa via, che è la verità della vita (14,6), è il Gesù terreno, il Maestro : la “Sua carne” insegna ad ogni carne il cammino verso il Padre. Tutta la storia, personale e universale, ormai non è che il ritorno del creato al suo Creatore, nella carne del Figlio.
    L'abbraccio con il Risorto, diventa invio verso i suoi fratelli. E' l'unica volta che Gesù chiama i discepoli “i miei fratelli”. Ci ha resi tali assumendo la nostra carne e vivendo in essa la pienezza dell'amore. Compiuta la Sua missione di Figlio, comincia la nostra di suoi fratelli, che diventiamo figli amando come Lui ci ha amati. Egli non è più visibilmente con noi, ma è presso di noi, anzi, in noi, con il Suo Spirito perchè, andando verso gli altri, compiamo la nostra “salita “ al Padre.
    Il Cristo totale, il Corpo del Figlio nella sua statura piena, sarà presso il Padre quando tutti gli uomini , suoi fratelli, saranno uno nell'amore. Mariam, come la Chiesa, annuncerà ai fratelli quel Dio che nessuno mai ha visto . È “il Padre mio” di Gesù, il Figlio Unigenito che si è fatto nostro fratello perchè il Padre Suo diventi anche Padre nostro e Dio nostro. .Vedere il Risorto con gli occhi della carne è proprio dei primi testimoni, vederlo con gli occhi del cuore è per chiunque Lo ama.
    L'incontro con Gesù fa risorgere Mariam .
    Lei lo vede, secondo la Sua promessa . “Voi mi vedete, perchè io vivo e voi vivrete” (14,19).
    E la nuova vita è la Sua stessa di Figlio, rivolto ai fratelli come al Padre.
    L'annuncio di Mariam passa dal discorso diretto a quello indiretto .
    “Ho visto il Signore”è la testimonianza del suo incontro, che fonda la nostra fede.

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  2. VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 20,11-18

    In quel tempo, Maria stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto».

    Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: "Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro"».

    Maria di Màgdala andò subito ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Com’è bello pensare che la prima apparizione del Risorto – secondo i vangeli – sia avvenuta in un modo così personale! Che c’è qualcuno che ci conosce, che vede la nostra sofferenza e delusione, e che si commuove per noi, e ci chiama per nome. È una legge che troviamo scolpita in molte pagine del vangelo. Intorno a Gesù ci sono tante persone che cercano Dio; ma la realtà più prodigiosa è che, molto prima, c’è anzitutto Dio che si preoccupa per la nostra vita, che la vuole risollevare, e per fare questo ci chiama per nome, riconoscendo il volto personale di ciascuno. (Udienza Generale, 17 maggio 2017)

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