venerdì 31 agosto 2012

ENTRATA IN GERUSALEMME GV 12,12 - 19


1 commento:

  1. S. FAUSTI - “Il tuo re viene, seduto su un puledro d'asina” Queste parole annunciano la venuta del Messia (Sof 3,14 -Zc 9,9). I discepoli vedono realizzarsi sotto i loro occhi la grande promessa , ma non la capiscono, anche se i profeti l'hanno predetta. 
    La Scrittura e gli avvenimenti della vita di Gesù, che ne sono il compimento, saranno capiti solo dopo la sua glorificazione, ormai prossima.
    Gesù è il re, l'Unto del Signore che viene. Viene verso la sua città,portando su di sé il profumo con il quale Maria l'ha consacrato il giorno prima a Betania.
    Le folle gli vengono incontro, lo acclamano e lo seguono per le opere che ha compiuto, l'ultima delle quali è il dono della vita a Lazzaro. Già prima, quando aveva dato il pane,volevano farlo re. Gesù è capace di garantire il cibo per vivere e di far vivere chi muore.
    Le folle gli vanno incontro come a un re che viene in visita : portano rami di palma, segno di vittoria. Lo acclamano re d'Israele, Colui che viene nel nome del Signore , per liberare il popolo dall'oppressione mortale in cui si trova.– Gesù ha le sue riserve su queste acclamazioni. I suoi pensieri non sono i nostri pensieri, le sue vie non sono le nostre vie ( Is 55,8).Esprime la propria regalità con la scelta di un asinello.L'asinello, umile animale da servizio, indica il Messianismo di Colui che è mite e umile di cuore. E' vero che Gesù dà pane e vita, ma non come segno di potere, bensì di amore, si fa pane e dà la vita. La sua regalità si mostra nelle cose che gli faranno nella sua passione, quando Lui vincerà la nostra violenza offrendosi come l'Agnello che toglie il peccato del mondo.
    Come acqua viva sedette sul pozzo di Giacobbe (4,6) , ora come Messia siede sull'asinello.
    La regalità di Gesù è la stessa di Dio, che manifesta sulla croce la sua gloria. Egli ci dona la sua libertà che è quella di essere a servizio gli uni degli altri. Il suo comando è di amare come Lui ci ama.
    E l'amore consiste nel servizio.
    L'asino è immagine del Figlio, che porta i pesi dei fratelli : “ Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo”(Gal 6,2).
    Come non capirono il suo gesto e le sue parole nel tempio (2,22) così non capiscono queste cose , ossia il suo gesto di salire sull'asinello e le parole della Scrittura che in esso si compiono. Solo la Croce farà capire la Gloria. Giovanni, si pone non al presente dell'azione, ma nel futuro : solo dopo la sua glorificazione, sarà chiara sia la Scrittura che il suo compimento in Gesù.
    L'oggetto del ricordo è la Scrittura e ciò che hanno fatto a Gesù, non ciò che Egli ha fatto.
    Il motivo dell'entusiastica accoglienza è la testimonianza della folla che era stata con Lui quando diede la vita a Lazzaro. Con Gesù è giunta l'ora in cui i morti odono la voce del Figlio dell'uomo ed escono dai sepolcri (5,25). Allora si conosce chi è il Signore .
    Come Lazzaro uscì dalla tomba, così ora le folle escono dalla città, incontro al Signore che viene.
    Ma soprattutto devono uscire dalle loro false attese per incontrare il Salvatore del mondo.
    Gesù è accolto come il trionfatore sul nemico ultimo dell'uomo: è il Messia che vince la morte.  E' infatti l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo (1,29), il Figlio che mostra quanto il Padre ama il mondo (3,16) per attirare tutti a sé.

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