lunedì 2 luglio 2012

GESU' PANE DEL CIELO GV 6,26-35





2 commenti:

  1. Lodate il nostro Dio,
    voi che lo temete, piccoli e grandi,
    perché si è compiuta la salvezza,
    la forza e il regno del nostro Dio
    e la potenza del suo Cristo. Alleluia. (Cf. Ap 19,5; 12,10)

    Colletta
    O Dio, che apri la porta del regno dei cieli
    a coloro che sono rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo,
    accresci nei tuoi fedeli la grazia del Battesimo,
    perché liberati da ogni peccato
    possano ereditare i beni da te promessi.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Signore Gesù, accogli il mio spirito.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 7,51-8,1a

    In quei giorni, Stefano [diceva al popolo, agli anziani e agli scribi:] «Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l'avete osservata».
    All'udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano.
    Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio».
    Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Sàulo.
    E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì.
    Sàulo approvava la sua uccisione.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    30 (31)

    R. Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito.


    Sii per me una roccia di rifugio,
    un luogo fortificato che mi salva.
    Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
    per il tuo nome guidami e conducimi. R.

    Alle tue mani affido il mio spirito;
    tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
    Esulterò e gioirò per la tua grazia,
    perché hai guardato alla mia miseria. R.

    Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
    salvami per la tua misericordia.
    Benedetto il Signore,
    che per me ha fatto meraviglie di grazia. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Io sono il pane della vita, dice il Signore:
    chi viene a me non avrà fame. (Gv 6,35ab)

    Alleluia.

    Vangelo
    Non Mosè, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 6,30-35

    In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: "Diede loro da mangiare un pane dal cielo"».
    Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
    Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
    Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

    Parola del Signore.




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    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      Gesù non elimina la preoccupazione e la ricerca del cibo quotidiano, no, non elimina la preoccupazione di tutto ciò che può rendere la vita più progredita. Ma Gesù ci ricorda che il vero significato del nostro esistere terreno sta alla fine, nell’eternità, sta nell’incontro con Lui, che è dono e donatore, e ci ricorda anche che la storia umana con le sue sofferenze e le sue gioie deve essere vista in un orizzonte di eternità, cioè in quell’orizzonte dell’incontro definitivo con Lui. E questo incontro illumina tutti i giorni della nostra vita. Se noi pensiamo a questo incontro, a questo grande dono, i piccoli doni della vita, anche le sofferenze, le preoccupazioni saranno illuminate dalla speranza di questo incontro. «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà sete, mai!» (v. 35). E questo è il riferimento all’Eucaristia, il dono più grande che sazia l’anima e il corpo. Incontrare e accogliere in noi Gesù, “pane di vita”, dà significato e speranza al cammino spesso tortuoso della vita. (Angelus, 2 agosto 2015 )

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