sabato 21 luglio 2012

REAZIONE AL DISCORSO GV 7, 40 - 52



2 commenti:

  1. LETTURA DEL GIORNO
    Dal libro del profeta Geremìa
    Ger 11,18-20

    Il Signore me lo ha manifestato e io l'ho saputo; mi ha fatto vedere i loro intrighi. E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che tramavano contro di me, e dicevano: «Abbattiamo l'albero nel suo pieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi più il suo nome».

    Signore degli eserciti, giusto giudice,
    che provi il cuore e la mente,
    possa io vedere la tua vendetta su di loro,
    poiché a te ho affidato la mia causa.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 7,40-53

    In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo"?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.

    Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».

    Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    “Gesù è il Signore!” Nessuno parla come Lui! Lui solo ha parole di misericordia che possono guarire le ferite del nostro cuore. Lui solo ha parole di vita eterna. La parola di Cristo è potente: non ha la potenza del mondo, ma quella di Dio, che è forte nell’umiltà, anche nella debolezza. La sua potenza è quella dell’amore: questa è la potenza della parola di Dio! Un amore che non conosce confini, un amore che ci fa amare gli altri prima di noi stessi. (Messa in Piazza del Plebiscito, Napoli, 21 marzo 2015)

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  2. S. FAUSTI - Un secondo livello di conoscenza di Gesù è riconoscerlo non solo come profeta che parla in nome di Dio, ma anche come il Cristo che compie ogni sua Parola, realizzando il regno promesso.
    Il titolo di Cristo va oltre quello di profeta : il Cristo non solo dice la Parola, per altro sempre inascoltata, ma la compie, restituendo l'uomo alla sua verità.
    Vince infatti il male che la Parola denuncia e fa il bene che essa annuncia
    Ciò che scandalizza, allora come adesso,è che Dio sia un uomo concreto, particolare e unico, ben definito. ma proprio questo suo essere una carne, uguale alla nostra,è salvezza di ogni altra carne.
    Noi preferiamo sempre - forse perchè non accettiamo la nostra umanità concreta,
    un essere divino che sia un uomo universale, non legato al contingente,un po' vaporoso e inconsistente.
    Ma questo è non prendere in considerazione né l'uomo nè Dio.
    Il mio io è unico e non può annullarsi nel generico.
    Dio stesso è personale e prende corpo nella singolarità di una carne. Davanti al Figlio, come davanti al fratello, c'è amore oppure odio, non indifferenza. E' l'ultimo giorno della festa, anticipo del suo ultimo giorno, che peraltro non è ancora venuto. Ci sono però già le premesse.
    L ' 'ora', tuttavia, non è determinata dall'uomo,ma da Dio stesso :è la "sua" ora.
    I capi dei sacerdoti e i farisei avevano mandato gli inservienti per arrestare Gesù.Sono sorpresi e sdegnati perché tornano a mani vuote e ne chiedono il motivo.
    "Mai un uomo parlò così" Ottengono una risposta inattesa che sa di ironia . chi doveva prenderlo , è stato 'preso ' da lui.
    La sua Parola li sorprende e cattura.
    Il suo stesso dire e la sua persona non hanno confronto con nessun altro uomo.
    Ascoltandolo sono affascinati dalla Parola che era sin dal principio.
    La luce entra nelle tenebre e le tenebre non possono catturarla. Ne sono illuminate.
    I farisei rimproverano gli inservienti di essere ingannati "anche "loro,oltre la folla.
    Mentre la folla e gli inservienti sono disponibili a cogliere il mistero di Gesù,i capi del popolo restano chiusi nella loro autosufficienza.Come può credere chi cerca la gloria che viene dagli uomini e non quella che viene da Dio? I maestri, invece di di osservare la legge, maledicono le folle che riconoscono Colui di cui essa parla.
    Nicodemo : è anche lui un fariseo,uno dei capi. E' "uno di loro". E' lo stesso che venne a Gesù di notte, per essere illuminato, riapparirà alla fine per chiedere il suo corpo e deporre il seme del regno sotto terra.
    La divisione avviene anche all'interno dei farisei. Nicodemo prende la legge nella sua integrità, non come difesa del proprio potere.
    Ritorce così l'accusa ai farisei : sono loro a trasgredire la legge,perchè condannano una persona senza ascoltare cosa dica e verificare cosa faccia.
    Giudicano in base a pregiudizi,stravolgendo la legge : da strumento di giustizia ,ne fanno la croce del giusto.

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