sabato 21 luglio 2012

MISSIONE DI GESU' GV 7, 27 - 36

2 commenti:

  1. LETTURA DEL GIORNO
    Dal libro della Sapienza
    Sap 2,1a.12–22

    Dicono [gli empi] fra loro sragionando:
    «Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d'incomodo
    e si oppone alle nostre azioni;
    ci rimprovera le colpe contro la legge
    e ci rinfaccia le trasgressioni contro l'educazione ricevuta.
    Proclama di possedere la conoscenza di Dio
    e chiama se stesso figlio del Signore.
    È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri;
    ci è insopportabile solo al vederlo,
    perché la sua vita non è come quella degli altri,
    e del tutto diverse sono le sue strade.
    Siamo stati considerati da lui moneta falsa,
    e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure.
    Proclama beata la sorte finale dei giusti
    e si vanta di avere Dio per padre.
    Vediamo se le sue parole sono vere,
    consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.
    Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto
    e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
    Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
    per conoscere la sua mitezza
    e saggiare il suo spirito di sopportazione.
    Condanniamolo a una morte infamante,
    perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».

    Hanno pensato così, ma si sono sbagliati;
    la loro malizia li ha accecati.
    Non conoscono i misteriosi segreti di Dio,
    non sperano ricompensa per la rettitudine
    né credono a un premio per una vita irreprensibile.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 7,1-2.10.25-30

    In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.

    Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.

    Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».

    Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».

    Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Il Vangelo di oggi è chiaro, no? Gesù si nascondeva, in questi ultimi giorni, perché ancora non era arrivata la sua ora; ma Lui conosceva quale sarebbe stato il suo fine, come sarebbe stato il suo fine. E Gesù è perseguitato dall’inizio: ricordiamo quando all’inizio della sua predicazione torna al suo paese, va alla sinagoga e predica; subito, dopo una grande ammirazione, incominciano: Ma questo noi sappiamo di dove è. Questo è uno di noi. Ma con che autorità viene a insegnarci? Dove ha studiato?’. Lo squalificano! E’ lo stesso discorso, no? ‘Ma costui sappiamo di dove è! Il Cristo, invece, quando verrà nessuno saprà di dove sia!’. Squalificare il Signore, squalificare il profeta per togliere l’autorità! (S. Marta 4 aprile 2014 )

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  2. FAUSTI - Gesù grida, è un grido che risuona ancora. A chi dice di conoscere da dove viene, risponde che lo sanno, ma solo a metà: conoscono da dove viene come uomo, ma ignorano la sua origine divina.
    Gesù viene da uno che essi non conoscono e che nessuno ha mai visto.
    L'origine della sua persona è la medesima del suo insegnamento . Dio stesso.
    Gesù conosce chi l'ha mandato.
    Egli è la Parola che era prima del mondo, che era presso Dio ed è Dio;
    ora è presso di noi per donarci la possibilità di diventare figli di Dio. La risposta alla proposta di Gesù non lascia scampo Ma le tenebre non possono arrestare la luce.
    L'ora del Figlio non è determinata dagli uomini, ma dal Padre, che ne farà l'ora della sua glorificazione.
    Per il momento non è ancora giunta .
    La parola “segno” richiama quanto Dio ha operato con Mosè per liberare il suo popolo.
    Molti della folla credettero in Gesù a causa dei “segni”.
    Questi sono le azioni che Egli compie, perchè si creda che lui è il Messia, il Figlio di Dio “ Dove sono io , voi non potete venire”, dice Gesù a quelli che, con intenzione omicida, chiedono : “Dov'è lui?”
    Gesù giunge di nascosto a metà della festa, direttamente al tempio, e si mette ad insegnare. Se ne era andato da Gerusalemme
    subito dopo la guarigione del paralitico.La minaccia delle tenebre che vogliono catturare la luce domina questo terzo soggiorno a Gerusalemme ; si acuirà nel quarto e si compirà nell'ultimo.
    Il testo inizia con i nemici che lo cercano per sapere dov'è e termina con la loro domanda su cosa significano le parole .
    “Mi cercherete e non mi troverete , e dove sono io voi non potete venire”. - La forma del testo, come al solito in Giovanni, è un dibattito drammatico tra Gesù e vari personaggi : è il dramma divino- umano ,che si svolge tra la parola e noi che l'ascoltiamo. Essa infatti interpella ora come allora, suscitando ogni volta ciò che ha suscitato nei primi ascoltatori.
    Il suo intento è farci uscire dalla schiavitù della menzogna e dalla tenebra di morte per farci entrare nella libertà della verità e nella luce della vita.
    Il testo narra - e contemporaneamente opera - il lento cammino di liberazione che la Parola porta avanti in chi l'ascolta.
    I suoi interlocutori conoscono le Scritture .
    ma quando Dio realizza ciò che ha detto, non sono in grado di capirlo.
    La sua promessa è più grande di ogni fama( Salmo 138); infatti il dono promesso è lui stesso che promette.
    Il messaggio e l'azione di Gesù, che per amore dona la vita ai fratelli, lo rivelano come Figlio. per questo sarà condannato. Ma la croce confermerà definitivamente la sua parola e compirà la sua opera: lo rivelerà come il Signore della vita proprio mentre dà la vita.

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