sabato 21 luglio 2012

LA FESTA DELLE CAPANNE GV 7, 1-13

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  1. Antifona
    Dio, per il tuo nome salvami,
    per la tua potenza rendimi giustizia.
    Dio, ascolta la mia preghiera,
    porgi l’orecchio alle parole della mia bocca. (Sal 53,3-4)

    Colletta
    O Dio, che per la nostra fragilità
    hai preparato aiuti efficaci,
    fa’ che, accogliendone con gioia la forza rinnovatrice,
    la manifestiamo in una degna condotta di vita.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Condanniamolo a una morte infame.
    Dal libro della Sapienza
    Sap 2,1a.12–22

    Dicono [gli empi] fra loro sragionando:
    «Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d'incomodo
    e si oppone alle nostre azioni;
    ci rimprovera le colpe contro la legge
    e ci rinfaccia le trasgressioni contro l'educazione ricevuta.
    Proclama di possedere la conoscenza di Dio
    e chiama se stesso figlio del Signore.
    È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri;
    ci è insopportabile solo al vederlo,
    perché la sua vita non è come quella degli altri,
    e del tutto diverse sono le sue strade.
    Siamo stati considerati da lui moneta falsa,
    e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure.
    Proclama beata la sorte finale dei giusti
    e si vanta di avere Dio per padre.
    Vediamo se le sue parole sono vere,
    consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.
    Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto
    e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
    Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
    per conoscere la sua mitezza
    e saggiare il suo spirito di sopportazione.
    Condanniamolo a una morte infamante,
    perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».
    Hanno pensato così, ma si sono sbagliati;
    la loro malizia li ha accecati.
    Non conoscono i misteriosi segreti di Dio,
    non sperano ricompensa per la rettitudine
    né credono a un premio per una vita irreprensibile.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 33 (34)
    R. Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato.
    Il volto del Signore contro i malfattori,
    per eliminarne dalla terra il ricordo.
    Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
    li libera da tutte le loro angosce. R.

    Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
    egli salva gli spiriti affranti.
    Molti sono i mali del giusto,
    ma da tutti lo libera il Signore. R.

    Custodisce tutte le sue ossa:
    neppure uno sarà spezzato.
    Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
    non sarà condannato chi in lui si rifugia. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

    Non di solo pane vivrà l’uomo,
    ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Cf. Mt 4, 4b)

    Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

    Vangelo
    Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 7,1-2.10.25-30

    In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
    Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
    Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
    Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
    Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Il Vangelo di oggi è chiaro, no? Gesù si nascondeva, in questi ultimi giorni, perché ancora non era arrivata la sua ora; ma Lui conosceva quale sarebbe stato il suo fine, come sarebbe stato il suo fine. E Gesù è perseguitato dall’inizio: ricordiamo quando all’inizio della sua predicazione torna al suo paese, va alla sinagoga e predica; subito, dopo una grande ammirazione, incominciano: Ma questo noi sappiamo di dove è. Questo è uno di noi. Ma con che autorità viene a insegnarci? Dove ha studiato?’. Lo squalificano! E’ lo stesso discorso, no? ‘Ma costui sappiamo di dove è! Il Cristo, invece, quando verrà nessuno saprà di dove sia!’. Squalificare il Signore, squalificare il profeta per togliere l’autorità! (Omelia da Santa Marta, 4 aprile 2014 )

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  3. FAUSTI - La luce che si dona e la tenebra che la vuole sopraffare sono il tema del concerto che si svolge : è la lotta tra luce e tenebre.Al centro c'è la persona di Gesù, soggetto di autodonazione e oggetto di violenza.
    Le due voci si armonizzano in lui che, dando vita, riceve morte e, ricevendo morte, dà la vita.
    ...La festa durava sette giorni, ai quali fu aggiunto un ottavo, conclusivo e ancor più solenne...E' una festa gioiosa, di luce e di acqua, che precede l'inverno e celebra la pienezza del dono della terra promessa , che ha dato i suoi frutti, sia materiali che spirituali: è compimento di ogni aspirazione dell'uomo e di ogni benedizione di Dio... Ci troviamo alla terza salita di Gesù a Gerusalemme.Nella prima, in tempo di Pasqua, entrò nel tempio con la frusta e si rivelò a Nicodemo, attirandosi l'ostilità dei capi, preludio della sua Pasqua (2,12.3,21). Nella seconda, durante una festa, guarì il paralitico e si rivelò a tutti come Figlio, guadagnandosi persecuzione e odio mortale ( 5,1-47).
    In questa terza, come poi nella quarta ,anticipo dell'ultima, c'è il processo ufficiale contro di lui, con i tentativi di arrestarlo e di eliminarlo...
    E' vicina la festa dei Tabernacoli o delle Capanne, in cui si ringrazia per la raccolta dei frutti della terra. Gesù miete incredulità anche tra i suoi, che non accettano il suo nascondimento : lo provocano a salire a Gerusalemme, per manifestarsi al mondo.
    Gesù risponde che il momento opportuno della sua manifestazione non è ancora giunto ; è infatti diversa da quella che essi desiderano. C'è un contrappunto tra nascosto/pubblico, vostro/mio momento.
    I suoi "fratelli"ritengono che sia l'ora giusta di esibirsi e ottenere successo.
    Essi la pensano come il mondo : vogliono un Messia glorioso e non lo accettano come colui che dà la sua carne per la vita del mondo.
    Questi fratelli, a livello di lettura, siamo noi cristiani che non viviamo ancora
    di quel cibo che riceviamo nell'eucaristia :
    non accettiamo la sua debolezza come forza,
    il suo nascondimento come rivelazione,
    la sua croce come glorificazione,
    la sua "Carne" di Figlio dell'uomo come nostra vita.
    Gesù sale a Gerusalemme, ma da solo ; non obbedendo ai fratelli, ma al Padre ; non seguendo le loro attese, ma la volontà di chi l'ha inviato ;non in pubblico , ma di nascosto.
    Il suo salire non è lo stesso dei suoi fratelli, come la sua festa sarà diversa dalla loro ; in essa si svolgerà il giudizio che lo porterà alla croce.
    E sale dopo di loro, apparendo solo a metà della festa, per poi rivelarsi definitivamente nell' "ultimo giorno".
    Dov'è Lui? ...Il "dove" è il luogo che uno "ora" occupa."Dove" e "ora" sono le coordinate di spazio e tempo con le quali si può individuare qualunque esistente.
    Mentre l'"ora" è la stessa per tutti e fluisce di continuo,sottratta alla nostra libertà -
    solo Dio determina l' "ora "-,il "dove" è diverso per ciascuno e più stabile per ognuno, disponibile alla nostra libertà. Indica normalmente la casa dove uno dimora, che è anche il da dove viene e verso dove va. Il "dove" è quindi l'incognita che differenzia una persona dall'altra.

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  4. Seguono commenti : DISCORSO ALLA FESTA

    MISSIONE DI GESU'

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