venerdì 31 agosto 2012

CENA A BETANIA GV 12, 1 - 11






4 commenti:

  1. FAUSTI - La Pasqua è vicina. I "molti" che salgono a Gerusalemme, saranno ormai purificati non dai loro riti, ma dal fiume d'acqua viva che scaturirà dal tempio (Ez 47,1-12), dal Sangue e dall'Acqua che sgorgherà dal fianco dell'Agnello immolato.
    Dopo la risurrezione di Lazzaro , tutti cercano Gesù.
    Come non si può cercare Colui che dà vita, che è Risurrezione e Vita? 
    Egli verrà per la festa.
    E sarà la Pasqua, nella quale si realizza ciò di cui la risurrezione di Lazzaro è stata il "segno dei segni". - I capi, che sono ladri e briganti, hanno deciso di ucciderlo. Cercano complici per arrestare il "Pastore bello", che espone, dispone e depone la vita a favore delle sue pecore.
    Egli è il Figlio, che compie il comando del Padre. - Siamo all'inizio dell'ultima settimana, in cui Gesù compie la Sua opera. 
    Si fa un banchetto. Non si dice chi fa il banchetto. Si accenna a Marta che serve, e a Lazzaro ,che giace con Gesù a mensa, mettendo in risalto Maria e il suo amore, principio di tutto,sia per Dio che per l'uomo.La parola “banchetto” esce qui e nell'ultima cena . Qui domina il gesto d'amore di Maria, là il Signore ci amerà fino al compimento e darà il comando dell'amore : il Maestro lava i nostri piedi, la donna profuma i Suoi piedi. Questo banchetto è un'azione di grazie per il dono della vita, anticipo della festa che la comunità festeggerà dopo la Pasqua.Sono i vivi che “mangiano” e fanno festa. Il servizio di Marta, appena nominato, e l'amore di Maria, ampiamente descritto, costituiscono la vita nuova dei credenti, coloro che sono passati dalla morte alla vita.
    Servire è la manifestazione concreta dell'amore, in cui si celebra Colui che si è fatto Servo (13,12...). Il gesto di Maria è posto in particolare rilievo. Certamente esprime riconoscenza per la restituzione del fratello alla vita. Ma ciò non spiega perchè Maria abbia fatto “questo” gesto , il cui significato è tanto grande da essere dichiarato da Gesù come prefigurazione del suo mistero.
    Si tratta di un amore gratuito, esagerato fino allo spreco, che riconosce in Lui il Messia, il Figlio di Dio, che viene a dare la vita per i fratelli.
    Gesù connette direttamente questa unzione con la propria morte.Si tratta però di un preannuncio implicito della sua risurrezione . Maria infatti unge il Vivente, non un corpo morto, come Nicodemo.
    Il vero protagonista del racconto è il profumo, che di sua natura si dona, diffonde piacere e gioia. E' simbolo del Dio Amore, che non può non amare e non comunicarsi a tutti.
    Ma di amore dato non si vive, si può solo morire. Chi ama dà la vita e vive solo se è corrisposto.
    Dio è Amore, pienamente amante e amato nella Trinità : sulla terra effonde il suo profumo e vive ovunque è amato.
    Dove c'è amore, lì c'è Dio. – L'obiezione, posta da Giovanni in bocca a Giuda, da Matteo (26,8) è attribuita ai discepoli, da Marco agli astanti (14,4). Tra di essi siamo anche noi, i lettori. “Consegnare” è la parola usata per indicare il gesto di Giuda che tradisce Gesù. Indica pure la consegna a Pilato, che lo consegna alla croce, da dove il Signore ci consegnerà il Suo Spirito.
    Alle nostre consegne di morte, Egli risponde con la consegna della Sua Vita.
    Più di duecento denari servivano per sfamare la folla, trenta pezzi d'argento fu la vendita di Gesù.
    Questo profumo vale molto di più, perchè è fedele e di grande pregio, come l'amore.
    Giuda invece lo monetizza. E parla di vendere , per dare ai poveri.
    Ci sono due modi opposti di pensare e di agire, due diverse economie : da una parte calcolo e vendita, dall'altra amore e spreco. Una è l'economia dell'uomo, che uccide; l'altra quella di Dio , che dà la vita. Il problema non è dare ai poveri qualcosa, ma “darsi” per amore.

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  2.  Questa casa, dove si celebra la vita nel servizio e nell'amore, esercita una forza attrattiva sulle folle.E' immagine della chiesa, che ha custodito e osservato il profumo di Dio, l'amore reciproco. 
    Per i capi, anche Lazzaro deve subire la sorte di Gesù (11,53).
    Chi non ascolta Mosè e i profeti, non sarà persuaso neppure da uno che risuscita dai morti .
    Anzi, cercherà sempre di eliminare i testimoni della vita.

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  3. Antifona
    Signore, accusa chi mi accusa, combatti chi mi combatte.
    Afferra scudo e corazza e sorgi in mio aiuto,
    Signore mio Dio, forza che mi salva. (Sal 34,1-2; Sal 139,8)

    Colletta
    Guarda, Dio onnipotente,
    l’umanità sfinita per la sua debolezza mortale,
    e fa’ che riprenda vita per la passione del tuo unigenito Figlio.
    Egli è Dio, e vive e regna con te.



    Prima Lettura
    Non griderà, non farà udire in piazza la sua voce. (Primo canto del Servo del Signore)
    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 42,1-7

    «Ecco il mio servo che io sostengo,
    il mio eletto di cui mi compiaccio.
    Ho posto il mio spirito su di lui;
    egli porterà il diritto alle nazioni.
    Non griderà né alzerà il tono,
    non farà udire in piazza la sua voce,
    non spezzerà una canna incrinata,
    non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
    proclamerà il diritto con verità.
    Non verrà meno e non si abbatterà,
    finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
    e le isole attendono il suo insegnamento».
    Così dice il Signore Dio,
    che crea i cieli e li dispiega,
    distende la terra con ciò che vi nasce,
    dà il respiro alla gente che la abita
    e l'alito a quanti camminano su di essa:
    «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
    e ti ho preso per mano;
    ti ho formato e ti ho stabilito
    come alleanza del popolo
    e luce delle nazioni,
    perché tu apra gli occhi ai ciechi
    e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
    dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 26 (27)
    R. Il Signore è mia luce e mia salvezza.
    Il Signore è mia luce e mia salvezza:
    di chi avrò timore?
    Il Signore è difesa della mia vita:
    di chi avrò paura? R.

    Quando mi assalgono i malvagi
    per divorarmi la carne,
    sono essi, avversari e nemici,
    a inciampare e cadere. R.

    Se contro di me si accampa un esercito,
    il mio cuore non teme;
    se contro di me si scatena una guerra,
    anche allora ho fiducia. R.

    Sono certo di contemplare la bontà del Signore
    nella terra dei viventi.
    Spera nel Signore, sii forte,
    si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Salve, nostro Re:
    tu solo hai compassione di noi peccatori.

    Lode e onore a te, Signore Gesù!


    Vangelo
    Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 12,1-11

    Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell'aroma di quel profumo.
    Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
    Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
    Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

    Parola del Signore.

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  4. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Tutto quello che abbiamo nel mondo non sazia la nostra fame d’infinito. Abbiamo bisogno di Gesù, di stare con Lui, di nutrirci alla sua mensa, alle sue parole di vita eterna! Credere in Gesù significa fare di Lui il centro, il senso della nostra vita. Cristo non è un elemento accessorio: è il “pane vivo”, il nutrimento indispensabile. Legarsi a Lui, in un vero rapporto di fede e di amore, non significa essere incatenati, ma profondamente liberi, sempre in cammino. Ognuno di noi può chiedersi: chi è Gesù per me? È un nome, un’idea, soltanto un personaggio storico? O è veramente quella persona che mi ama che ha dato la sua vita per me e cammina con me? (Angelus, 23 agosto 2015)

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