mercoledì 1 agosto 2012

"IO SONO" GV 8,51-59



 

3 commenti:

  1. FAUSTI - Gesù è il Figlio, che vive pienamente la verità di Dio come Padre..
    L'uomo ha bisogno di essere accettato . vive o muore a seconda che sia accettato o meno dall'altro. Solo chi si sa amato senza condizioni, è libero di amare se stesso e gli altri. Per questo il principio della nostra libertà è la Verità di Gesù, il Figlio amato, che ci rivela la nostra identità di figli amati dal Padre.
    Il Padre cerca la gloria del Figlio, che è la sua stessa.
    e alla fine lo glorificherà, giustificando le sue parole.
    Chi ascolta lui, ha vinto il peccato e la morte : anche se muore, vivrà. -
    I suoi ascoltatori gli chiedono chi pretenda di essere , se tutti i servi della Parola, da Abramo ai profeti, sono morti. Gesù risponde proclamandosi colui il cui Padre è quello che essi chiamano loro Dio. Egli è il Figlio, che era al principio : è "Io-Sono".
    Se uno glorifica se stesso , è vanaglorioso e ignora la vera gloria, quella che viene da Dio.
    La gloria di Gesù, il Figlio, viene dal Padre Suo, che è colui che essi chiamano loro Dio.infatti vogliono uccidere il Figlio che lo rivela.
    Gesù lo conosce ed è venuto a mostrarcelo , perchè anche noi lo conosciamo
    .Essi mentono, quando dicono di conoscerlo; lui mentirebbe se dicesse di non conoscerlo.
    - "Prima che Abramo fosse, IO - SONO!" Abramo prima non era, poi è venuto all'esistenza e infine è morto.Prima di lui, e prima di tutto, c'è "IO-SONO".
    "IO-SONO" è il Nome, la rivelazione del Dio fedele e liberatore, che conosceremo dal Figlio dell'uomo innalzato (v.24,28).
    Queste parole sono il vertice della manifestazione di Gesù: è il Figlio, uguale al Padre, che ci rivela Dio come Padre suo e nostro. Il capitolo si apriva con il tentativo di lapidare la donna che aveva peccato(5), ora si chiude con il tentativo di lapidare il Figlio che porta ai fratelli il perdono del Padre.
    Gesù si nascose e uscì dal tempio. Il nuovo tempio, pieno della gloria di Dio,è il Figlio, in cui si adora il Padre in spirito e verità.

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  2. Antifona
    Cristo è mediatore di una nuova alleanza,
    perché, nella sua morte,
    coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna. (Cf. Eb 9,15)

    Colletta
    Ascolta, o Padre, coloro che ti supplicano
    e custodisci con amore
    quanti ripongono ogni speranza nella tua misericordia,
    perché, purificati dalla corruzione del peccato,
    permangano in una vita santa
    e siano fatti eredi della tua promessa.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
    Dal libro della Gènesi
    Gen 17,3-9

    In quei giorni Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
    «Quanto a me. ecco la mia alleanza è con te:
    diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
    Non ti chiamerai più Abram,
    ma ti chiamerai Abramo,
    perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.
    E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio».
    Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 104 (105)
    R. Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
    Cercate il Signore e la sua potenza,
    ricercate sempre il suo volto.
    Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
    i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca. R.

    Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
    figli di Giacobbe, suo eletto.
    È lui il Signore, nostro Dio:
    su tutta la terra i suoi giudizi. R.

    Si è sempre ricordato della sua alleanza,
    parola data per mille generazioni,
    dell'alleanza stabilita con Abramo
    e del suo giuramento a Isacco. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Oggi non indurite il vostro cuore,
    ma ascoltate la voce del Signore. (Cf. Sal 94 (95),8ab)

    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Vangelo
    Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 8,51-59

    In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno''. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
    Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: ''È nostro Dio!'', e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
    Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
    Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

    Parola del Signore.

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  3. PAROLE DEL SANTO PADRE
    La gioia della fede, la gioia del Vangelo è la pietra di paragone della fede di una persona. Senza gioia quella persona non è un vero credente. Torniamo a casa, ma prima facciamo la celebrazione qui con queste parole di Gesù: ‘Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno. Lo vide e fu pieno di gioia’. E chiedere al Signore la grazia di essere esultanti nella speranza, la grazia di poter vedere il giorno di Gesù quando ci troveremo con Lui e la grazia della gioia. (Omelia da Santa Marta, 26 marzo 2015)

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