martedì 28 agosto 2012

MARTA CHIAMO' SUA SORELLA MARIA Gv 11,28-38




1 commento:

  1. FAUSTI Il cammino di Gesù che viene a vedere il luogo dove hanno posto l'amico Lazzaro, è incluso nella duplice menzione del suo fremito interiore.Qui, al sepolcro, dove termina il cammino dell'uomo, cessa ogni fuga da Dio.
    Qui arriva anche il faticoso cammino del Figlio, in cerca dei fratelli, sarà la fatica dell'ora sesta, quella della croce.
    ”Levate la pietra!” E' l'ordine di Gesù. FAUSTI - Dopo la sua adesione a Gesù, nel quale ha trovato ciò che cercava, Marta va da sua sorella. La scoperta di una diventa chiamata per l'altra ; la sorella invita la sorella ad andare dal "Maestro" che la chiama all'incontro con Lui.
    Qui, come nei racconti di Pasqua, le donne hanno il ruolo principale rispetto agli uomini: hanno più dimestichezza con la realtà,con la vita e la morte.
    Marta parla di nascosto perché sono presenti i nemici di Gesù.
    Questa comunità di fratelli in Betania è immagine di tante comunità che vivono in ambiente ostile.
    L'annuncio di Marta è efficace : Maria si leva da dove si trova per uscire veloce all'incontro con il Signore della vita.
    Per Maria si usano i verbi "destarsi" e "risorgere", con i quali si indica la risurrezione di Gesù stesso.
    Maria, uscendo dalla casa e dal villaggio per correre incontro al Signore che la ama e che ama, si risveglia e risorge a vita nuova.
    La vera risurrezione è per lei come per Marta, perché incontra Gesù, sua vita. La velocità di Maria è la sollecitudine propria 
    dell'amore. L'evangelista annota che Gesù non è entrato neppure nel villaggio.
    prende l'iniziativa e ci viene incontro , ma attende che noi andiamo nel luogo dove si fa trovare.
    Incontra Maria dove ha incontrato Marta, fuori dal luogo dove si celebra il lutto.
    Per tutti è necessario uscire dal villaggio e dalla casa di morte per incontrare la vita.Gesù è risurrezione e vita. La risurrezione è una vita che non ignora la morte; anzi, passa attraverso di essa, dandole il suo vero significato.  Tutti i personaggi sono in movimento: Gesù e i suoi discepoli da oltre il Giordano a Betania, i giudei da Gerusalemme, Marta dal villaggio, Maria da casa ...Questi giudei, seguendo Maria che pensano vada al sepolcro, si trovano davanti a Colui che dona la vita. Anch'essi sono chiamati a credere in Lui, per passare dalla morte alla vita.  Il desiderio di Maria è lo stesso di Marta 
    E' quello di ogni uomo : l'attesa impossibile di non morire.
    Anche lei non sa ancora che che c'è una qualità di vita che va oltre la morte. – Davanti alla morte non resta che il pianto.E' il dolore, rabbioso o rassegnato, per la perdita di ciò che più ci sta a cuore. Davanti alla morte, tutti, poveri e ricchi, saggi e stolti, siamo ugualmente sconfitti . Impossibile ogni azione, resta solo questa reazione.
    La risposta di Gesù a Maria, che lo ama e piange per il fratello, è diversa da quella data a Marta :
    mostrerà non “che” ma “come” il Signore è risurrezione e vita; mediante la sua “com-passione”, che farà passare anche Lui attraverso il pianto della morte.  Proprio perchè lo amava – e lo ama ancora! - scaturiscono da Lui lacrime di com-passione .”Chi ha sete ,venga a me e beva”(7,37) ; gli assetati di vita si possono dissetare a questa fonte.
    Dagli occhi di colui che è la Luce del mondo sgorga l'acqua che ci fa venire alla luce.
    Il suo amore lo porterà a venire e vedere dove siamo, sino a condividere la nostra sorte : allora dal suo Cuore scaturirà per noi la sorgente di vita.
    Come la sua sete (4,7) estinguerà ogni nostra sete, così le sue lacrime asciugheranno ogni nostra lacrima. Esse feconderanno la terra e faranno germinare il seme nascosto.
    Lazzaro stesso si leverà dal suolo, primo stelo di una massa sterminata di fratelli.

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