venerdì 24 agosto 2012

LE OPERE GV 10 , 32 - 42


3 commenti:

  1. Antifona
    Abbi pietà di me, o Signore, sono nell’affanno.
    Liberami dalla mano dei miei nemici e dai miei persecutori;
    Signore, che io non debba vergognarmi per averti invocato. (Sal 30,10.16.18)

    Colletta
    Perdona, o Signore, le colpe del tuo popolo,
    e, poiché la nostra debolezza ci ha resi schiavi del peccato,
    la tua misericordia converta a te i nostri cuori.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Oppure:

    O Dio, che in questo tempo concedi alla tua Chiesa
    di imitare la beata Vergine Maria
    nella contemplazione della passione di Cristo,
    donaci, per sua intercessione,
    di conformarci sempre più al tuo Figlio unigenito
    e di giungere alla pienezza della sua grazia.
    Egli è Dio, e vive e regna con te.


    Prima Lettura
    Il Signore è al mio fianco come un prode valoroso.
    Dal libro del profeta Geremìa
    Ger 20,10-13

    Sentivo la calunnia di molti:
    «Terrore all'intorno!
    Denunciàtelo! Sì, lo denunceremo».
    Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
    «Forse si lascerà trarre in inganno,
    così noi prevarremo su di lui,
    ci prenderemo la nostra vendetta».
    Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
    per questo i miei persecutori vacilleranno
    e non potranno prevalere;
    arrossiranno perché non avranno successo,
    sarà una vergogna eterna e incancellabile.
    Signore degli eserciti, che provi il giusto,
    che vedi il cuore e la mente,
    possa io vedere la tua vendetta su di loro,
    poiché a te ho affidato la mia causa!
    Cantate inni al Signore,
    lodate il Signore,
    perché ha liberato la vita del povero
    dalle mani dei malfattori.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 17 (18)
    R. Nell'angoscia t'invoco: salvami, Signore.
    Ti amo, Signore, mia forza,
    Signore, mia roccia,
    mia fortezza, mio liberatore. R.

    Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
    mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
    Invoco il Signore, degno di lode,
    e sarò salvato dai miei nemici. R.

    Mi circondavano flutti di morte,
    mi travolgevano torrenti infernali;
    già mi avvolgevano i lacci degli ìnferi,
    già mi stringevano agguati mortali. R.

    Nell'angoscia invocai il Signore,
    nell'angoscia gridai al mio Dio:
    dal suo tempio ascoltò la mia voce,
    a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
    tu hai parole di vita eterna. (Cf. Gv 6,63c.68c)

    Lode e onore a te, Signore Gesù!


    Vangelo
    Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 10,31-42

    In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
    Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi siete dèi"? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
    Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Gesù è il Figlio di Dio: perciò è perennemente vivo Lui come è eternamente vivo il Padre suo. E’ questa la novità che la grazia accende nel cuore di chi si apre al mistero di Gesù, la certezza non matematica, ma ancora più forte, interiore, di aver incontrato la Sorgente della Vita, la Vita stessa fatta carne, visibile e tangibile in mezzo a noi. (Angelus, 29 giugno 2018)

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  3. GV 10,32-42 S. FAUSTI - Giovanni non riferisce il processo davanti al sinedrio,
    perché presenta tutta la vita di Gesù come un processo. Allo stesso modo non racconta la Trasfigurazione, perché legge tutto alla luce della Trasfigurazione.
    Il suo Vangelo è, dall'inizio alla fine, un processo :
    il processo dell'uomo che accoglie o rifiuta la Parola "Padre".
    Nel giudizio che noi facciamo su Gesù, il Figlio, è dato il giudizio che noi facciamo su noi stessi. L'uccisione, che di Lui decretiamo ed eseguiamo, svela quella violenza che è nel nostro cuore , la quale decreta ed esegue la nostra condanna , uccidendoci nella nostra verità di figli e fratelli.
    La sua uccisione però, ci salva.
    Egli infatti è Pastore, in quanto agnello che toglie il male del mondo.(1,29). “Tu, essendo uomo, ti fai Dio “ Non è questa somma empietà?
    L'uomo Gesù è Dio, anzi, più precisamente, Dio è l'uomo Gesù!
    La sua umanità ci rivela un Dio totalmente diverso da quello che le religioni professano e che gli atei negano. Ciò che per ogni religione suona come “bestemmia” è l'essenza del cristianesimo ed è la salvezza dell'uomo . Tutte le opere di Gesù, soprattutto quella di deporre la vita a favore dei fratelli, lo rivelano come il Figlio che ama con lo stesso amore del Padre.
    In nome del Dio che immaginiamo, togliamo la vita all'unico che dà la vita!
    E' la provocazione di Gesù a riconoscerlo come Figlio di Dio (v. 32-39).Egli apre l'attesa messianica a una prospettiva inaudita : il Messia è il Figlio stesso di Dio, la salvezza che porta è il dono della sua vita. Ora rivela che lui è il Messia Salvatore in quanto unigenito Figlio di Dio. Si può credere alla sua Parola solo perchè corrisponde alle opere. "Cercarono di nuovo di catturarlo"( 7,30. 8,20 ). Le parole di Gesù provocano in chi le ascolta una reazione : o crede in Lui (v.41-42) e ha la sua stessa vita di Figlio ,
    o uccide il Figlio e la propria realtà di figlio.
    Ma - astuzia di Dio e salvezza nostra!- l'uccisione sua diventa il dono supremo che il Figlio fa di se stesso,testimonianza di Amore incondizionato per i fratelli.
    Le tenebre non possono soffocare la luce(1,5): afferrandola, ne sono sconfitte. E'un anticipo dell'esodo Pasquale. " Andò di nuovo al di là del Giordano" Gesù torna nel luogo in cui era comparso all'inizio, non si sa dove, quando scese su di lui lo Spirito e fu manifestato come Figlio di Dio.(1,29-34).
    Gesù diviene il luogo di riunione di chi accoglie la luce.
    Giovanni non ha fatto alcun segno , ma lui stesso è il segno per eccellenza : è "voce" della Parola (1,23), la cui verità si è mostrata nelle opere di Gesù.
    Ciò che egli ha detto sul conto suo, ora è chiaro . davvero Gesù è il Figlio di Dio (1,34).
    Gesù, con ciò che fa per noi, compie ogni promessa di Dio.
    Aderire a Lui , è aderire a Dio e trovare la vita.
    Se al v. 20 "molti lo rifiutano", qui "molti credono in Lui".

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